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Nuovi impianti di videosorveglianza, firmati alla Prefettura i "Patti per la sicurezza urbana"

25 Maggio 2018 20:20, di Redazione
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Firmati dal prefetto Darco Pellos e dai rappresentanti dei Comuni di Trapani, Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi Segesta, Castellammare del Golfo, C...

Firmati dal prefetto Darco Pellos e dai rappresentanti dei Comuni di Trapani, Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi Segesta, Castellammare del Golfo, Campobello di Mazara, Castelvetrano, Custonaci, Favignana, Gibellina, Marsala, Pantelleria, Partanna, Petrosino e San Vito Lo Capo i “Patti per l’attuazione della sicurezza Urbana” indicati dal decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14. Si tratta di accordi di collaborazione e di solidarietà stipulati tra Stato ed enti locali che prevedono l’azione congiunta di più livelli di governo e la promozione di interventi, anche in via sussidiaria e nell’ambito delle responsabilità di ciascuno, per rendere effettivo il diritto alla sicurezza. Il disagio sociale e lo scadimento dei comportamenti civili sono spesso strettamente legati a fenomeni di maggiore pericolosità e allarme che ledono il diritto alla sicurezza, soprattutto delle fasce più deboli della popolazione. L’obiettivo dei Patti è quello di eliminare, progressivamente, le aree di degrado e di illegalità, nel rispetto delle competenze delle autorità di pubblica sicurezza, ottimizzando l’integrazione con le politiche di sicurezza dei Comuni e impegnando maggiormente le polizie locali. La legge individua la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria attraverso l'installazione di sistemi di videosorveglianza per i quali è stata autorizzata una spesa complessiva di 37milioni di euro, riferita al triennio 2017/2019. Il documento sottoscritto, necessario per accedere all'erogazione del contributo, rientra tra le previsioni del decreto del Ministro dell'Interno, di concerto con il Ministro dell'Economia e delle Finanze, emanato lo scorso 31 gennaio e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 19 marzo. Il decreto stabilisce, infatti, che possano fare domanda solo i Comuni che hanno sottoscritto patti che prevedano, tra le misure anti degrado, l'installazione di sistemi di videosorveglianza in determinate aree del territorio comunale o infra-comunale maggiormente esposte a rischi criminali. Si tratterà di impianti completamente nuovi dato che la legge prevede che il tracciato dei sistemi di videosorveglianza per cui viene chiesto il finanziamento non debbano sovrapporsi con quelli già precedentemente realizzati con finanziamenti comunitari, statali, regionali o provinciali concessi o erogati negli ultimi cinque anni. E’ stabilita, inoltre, l’inammissibilità di proposte progettuali che prevedano la sostituzione o la manutenzione di impianti già esistenti.

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