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Omicidio prostituta, arrestato lavapiatti valdericino

24 Novembre 2014 10:22, di Ornella Fulco
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Sarebbe stato il tragico epilogo di un tentativo di rapina, l'uccisione, avvenuta nella notte tra il 23 e il 24 dicembre dello scorso anno, di Bose Uw...

Sarebbe stato il tragico epilogo di un tentativo di rapina, l'uccisione, avvenuta nella notte tra il 23 e il 24 dicembre dello scorso anno, di Bose Uwadia, la prostituta di origine nigeriana - conosciuta come "Jennifer" - rinvenuta cadavere nei pressi del Cimitero comunale di Custonaci. Le indagini dei Carabinieri del Comando provinciale, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Trapani Marcello Viola, dal Procuratore aggiunto Cartosio e da sostituti Palmeri e Belvisi, hanno condotto all'arresto, avvenuto stamane, del 37enne Alessandro Bulgarella, incensurato, di Valderice. Le indagini avviate nel mondo che gravita attorno al mercato della prostituzione trapanese, hanno portato gli investigatori a restringere man mano il cerchio con un paziente e ininterrotto lavoro di analisi condotto, nella prima fase, attraverso numerosissimi colloqui con clienti e altre prostitute, e poi con servizi di osservazione e pedinamento e con l'analisi dei tabulati telefonici e dei contatti della vittima. Tra questi, come dimostra anche una chiamata avvenuta nei primi giorni del dicembre 2013, c'era anche Bulgarella. Le successive intercettazioni telefoniche e ambientali effettuate nei suoi confronti, hanno confermato i sospetti dei Carabinieri. L'uomo, più volte convocato e sentito come persona informata sui fatti - era, infatti, già nota agli inquirenti la sua frequentazione con prostitute - ha negato di conoscere la donna e ha manifestato da subito la sua preoccupazione, registrata dalle microspie piazzate dagli investigatori. Bulgarella avrebbe anche cercato di condizionare la testimonianza di suoi amici, anche loro convocati dai militari dell'Arma, per costruirsi un alibi, concordando preventivamente con loro la versione da fornire agli inquirenti. L'uomo, inoltre, è risultato essere a conoscenza non solo dell'identità della donna prima ancora che questa fosse identificata dai Carabinieri, dato che sul suo cadavere non erano stati ritrovati documenti, ma anche di alcuni particolari sull'omicidio che erano stati volutamente non resi noti agli organi di informazione. Bose Uwadia viveva a Palermo con il compagno e i due figli gemelli di quattro anni. Di giorno svolgeva l'attività di parrucchiera mentre la sera raggiungeva Trapani dove si prostituiva nella zona di piazza Ciaccio Montalto. La mattina del 24 dicembre scorso il suo cadavere era stato rinvenuto dietro un chiosco di vendita di fiori nei pressi del cimitero di Custonaci. I rilievi eseguiti avevano evidenziato che la donna era stata prima picchiata con violenza al volto e poi strangolata. Gli investigatori ipotizzano, sia per la posizione del corpo sia per la mancanza di segni da trascinamento, che la donna sia stata uccisa in un altro luogo e poi trasportata a Custonaci da Bulgarella, probabilmente con la complicità di altre persone, le cui posizioni sono attualmente al vaglio. Il lavapiatti valdericino, davanti ai magistrati, ha negato di conoscere "Jennifer" ma dai riscontri effettuati era già emerso che ne era cliente occasionale e che, alcune volte, si era prestato in cambio di denaro o di prestazioni sessuali, a riaccompagnarla con la sua auto a Palermo. Dalle registrazioni ambientali è, inoltre, emerso che Bulgarella, dopo i colloqui con gli investigatori che gli avevano contestato alcune contraddizioni nelle sue dichiarazioni, giunto nella sua auto si era augurato di non essere più convocato pronunciando la frase: "Speriamo il Signore, no... tutto... per 50 euro", giudicata dagli investigatori un'espressione "dall'inequivocabile valore di confessione". Alessandro Bulgarella è stato arrestato con l'accusa di omicidio doloso - con la connotazione del delitto d'impeto - e rapina. Si trova adesso rinchiuso nella Casa circondariale di Trapani a disposizione dell'Autorità giudiziaria.

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