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Ordine di Putin: " Conquistare il Donbass entro un mese".

01 Giugno 2022 07:07, di Redazione
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La situazione umanitaria peggiora ogni giorno di più.

Mentre Severedonetsk è controllata per la maggior parte dai russi, dallo 'Zar' Putin arriva l'ordine perentorio di accelerare la presa del Donbass " entro un mese". Il capo del Cremplino carica così l'avanzata delle sue truppe sempre più determinate ad assumere il controllo delle intere regioni delle auto proclamate repubbliche russe di Lugansk e Donetsk. A quel punto forse Putin potrebbe anche sedersi al tavolo delle trattative.

 A Severdonetsk quasi il 100% degli edifici privati è stato distrutto come ha spiegato il il governatore Sehiy Gaidai, segno che l'avanzata del nemico è diventata irrefrenabile. In città si continua comunque ad opporre resistenza perchè una caduta finale significherebbe, con la perdita della vicina Lysychansk, il controllo da parte moscovita dell'intera regione.

Nel conflitto nemmeno le infrastrutture vengono risparmiate. La fabbrica chimica Azot è stata colpita, secondo il governatore, da un bombardamento russo che ha centrato in pieno un serbatoio di acido nitrico, sostanza che se inalata e ingerita diventa altamente pericolosa, basti anche solo che entri in contatto con il tessuto cutaneo.

Da centomila persone che vivevano nel centro industriale, dopo il conflitto sono scesi a 12mila civili, segno questo che la situazione umanitaria ogni giorno che passa diventa sempre più allarmante. Nel resto del Donbass la Russia con i bombardamenti missilistici continua a provocare morte. A Sloviansk si contano almeno tre vittime e sei feriti con le autorità che continuano ad andarsene finchè è possibile.

A Mariupol il controllo di Mosca diventa sempre più solido, ha spiegato un consigliere del sindaco legittimo che la fase di annessione è entrata in una fase attiva facendo diventare operative le procedure per ottenere i passaporti russi, passando per la registrazione dai separatisti dell'autoproclamata repubblica di Donetsk.

Il Cremlino punta ovviamente anche al controllo dell'area portuale. Alcune navi saranno requisite entrando a far parte, dietro battesimo di un nuovo nome, della nascente flotta commerciale dei filorussi. I separatisti cantano vittoria celebrando la messa in sicurezza delle acque del Mar D'Azov e il loro controllo sulla regione.

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