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Rapporti tra Enti locali e istituzioni culturali, l'on. Fazio presenta DDL

06 Gennaio 2017 15:21, di Redazione
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Il deputato regionale Girolamo Fazio ha presentato all’ARS un disegno di legge per adeguare alle più recenti norme dell’ordinamento degli Enti locali ...

Il deputato regionale Girolamo Fazio ha presentato all’ARS un disegno di legge per adeguare alle più recenti norme dell’ordinamento degli Enti locali tutte quelle forme associative tra Comuni, ex Province, Consorzi, istituzioni e che operano nei settori sociali, socio-culturali, bibliotecari, museali, teatrali (e comunque per la gestione associata di servizi di interesse comune privi di rilievo imprenditoriale). La norma si rivolge a quelle associazioni ed enti culturali che operano accanto ai Comuni e che vengono considerate promanazioni di essi, del tutto assimilati ad enti pubblici benché la loro natura giuridica sia prevalentemente privatistica. Per citare alcuni esempi riguardanti Trapani, l'Ente Luglio Musicale Trapanese e la Biblioteca "Fardelliana" ma anche il Teatro Massimo di Palermo e l'INDA di Siracusa che hanno potuto operare solo in forza del cospicuo intervento finanziario degli Enti locali «tanto da apparire in qualche caso come una particolare specie di società miste partecipate quasi esclusivamente da Enti locali» "Attraverso la norma proposta - spiega il deputato regionale trapanese - sarà possibile mettere ordine nella selva di istituzioni culturali siciliane, sia dal punto di vista tecnico giuridico, sia per alcuni fondamentali aspetti economici e finanziari. Sarà, inoltre, possibile porre rimedio al caos giuridico seguito alla soppressione delle Province regionali e al loro recesso da associazioni e consorzi deciso dai commissari straordinari «lasciando la scottante questione ai Comuni». "Ne sono derivate conseguenze aberranti - scrive il deputato Fazio nella relazione introduttiva al DDL - al punto che rischiano di essere soppresse, addirittura, alcune istituzioni di grande importanza nell’ambito regionale e nazionale" con conseguenza anche sul piano occupazionale. Il DDL prevede norme di dettaglio mirate all’attuazione, seppure tardiva, della legge 142/1990 e del suo recepimento nell’ordinamento regionale attraverso la L.R. 48/1991. Se approvata i Comuni hanno sei mesi di tempo dall’entrata in vigore della norma per mettere a regime il loro rapporto con questi enti culturali; in difetto provvederà in via sostitutiva il competente Assessorato regionale. Sarà più agevole per i Comuni definire e decidere la partecipazione finanziaria, accorpare associazioni, enti, istituti, ampliare la partecipazione ad altri enti locali, purché l’operazione di trasformazione/revisione non comporti un maggiore aggravio di oneri a carico del bilancio comunali rispetto alla precedente forma associativa. Inoltre dovranno essere salvaguardati gli organici di personale del pregresso organismo. La norma prevede anche incentivi di sostegno da parte della Regione, subordinati però "alla stipula di convenzioni pluriennali finalizzate a garantire l’attuazione degli obiettivi programmatici e funzionali d’interesse della stessa Regione e ciò, eventualmente, in sostituzione o ad integrazione di qualsiasi altra forma di finanziamento o di contribuzione Regionale". "Auspico un iter celere del DDL – commenta Fazio –, sia perché la legislatura volge al termine, sia perché molti Comuni siciliani hanno bisogno di mettere ordine ai loro rapporti con gli enti culturali, programmare interventi finanziari certi in relazione ai bilanci, garantire loro operatività con trasparenza in un quadro di equilibrio economico complessivo che abbia riguardo anche dei bilanci comunali. Il deputato regionale Girolamo Fazio ha presentato all’ARS un disegno di legge per adeguare alle più recenti norme dell’ordinamento degli enti locali tutte quelle forme associative tra comuni, ex provincie, consorzi, istituzioni e che operano nei settori sociali, socio-culturali, bibliotecari, museali, teatrali (e comunque per la gestione associata di servizi di interesse comune privi di rilievo imprenditoriale). La norma si rivolge a quelle associazioni ed enti culturali che operano accanto ai Comuni e che addirittura vengono considerate promanazioni di essi, del tutto assimilati ad enti pubblici benché la loro natura giuridica sia prevalentemente privatistica. Per citare alcuni esempi: Ente Luglio Musicale Trapanese, INDA di Siracusa, Teatro Massimo di Palermo, Biblioteca Fardelliana di Trapani che hanno potuto operare solo in forza del cospicuo intervento finanziario degli enti locali «tanto da apparire in qualche caso come una particolare specie di società miste partecipate quasi esclusivamente da Enti locali» Attraverso la norma proposta sarà possibile mettere ordine nella selva di istituzioni culturali siciliane, sia dal punto di vista tecnico giuridico, sia per alcuni fondamentali aspetti economici e finanziari. Sarà inoltre possibile porre rimedio al caos giuridico seguito alla soppressione delle Provincie Regionali e al loro recesso da associazioni e consorzi deciso dai commissari straordinari «lasciando la scottante questione ai Comuni». «Ne sono derivate conseguenze aberranti», scrive il deputato Fazio nella relazione introduttiva al DDL, al punto che «rischiano di essere soppresse, addirittura, alcune istituzioni di grande importanza nell’ambito regionale e nazionale» con conseguenza anche sul piano occupazionale. Il DDL prevede norme di dettaglio mirate all’attuazione, seppure tardiva, della legge 142/1990 e del suo recepimento nell’ordinamento regionale attraverso la L.R. 48/1991. Se approvata i Comuni hanno sei mesi di tempo dall’entrata in vigore della norma per mettere a regime il loro rapporto con questi enti culturali; in difetto provvederà in via sostitutiva il competente Assessorato Regionale. Sarà più agevole per i Comuni definire e decidere la partecipazione finanziaria, accorpare associazioni, enti, istituti, ampliare la partecipazione ad altri enti locali, purché l’operazione di trasformazione/revisione non comporti un maggiore aggravio di oneri a carico del bilancio comunali rispetto alla precedente forma associativa. Inoltre dovranno essere salvaguardati gli organici di personale del pregresso organismo. La norma prevede anche incentivi di sostegno da parte della Regione, subordinati però «alla stipula di convenzioni pluriennali finalizzate a garantire l’attuazione degli obiettivi programmatici e funzionali d’interesse della stessa Regione e ciò, eventualmente, in sostituzione o ad integrazione di qualsiasi altra forma di finanziamento o di contribuzione Regionale». «Auspico un iter celere del DDL – commenta Fazio –, sia perché la legislatura volge al termine, sia perché molti comuni siciliani hanno bisogno di mettere ordine ai loro rapporti con gli enti culturali, programmare interventi finanziari certi in relazione ai bilanci, garantire loro operatività con trasparenza in un quadro di equilibrio economico complessivo che abbia riguardo anche dei bilanci comunali. Dalla esperienza sul campo, con il Luglio Musicale Trapanese, la Biblioteca Fardelliana, il Consorzio Universitario, e dalle indicazioni che giungono da altri ambiti (Orestiadi di Gibellina, Teatro Massimo di Palermo, INDA di Siracusa), prende le mosse una iniziativa legislativa per mettere ordine e chiarezza nei rapporti tra Comuni ed enti ed associazioni culturali salvaguardando il patrimonio culturale e le professionalitù che vi operano. Se approvata la norma garantirà trasparenza ed operatività. Mi preme ringraziare la valida collaborazione di Antonio Galfano (già Segretario generale del Comune al tempo della mia sindacatura) che, materialmente, ha elaborato la proposta legislativa che ho fatto mia condividendone lo spirito e gli obiettivi".

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