Sbarchi a Lampedusa. Lo Giudice: «La Regione assicuri trattamento dignitoso»

Trapani, 29 marzo 2011- Il parlamentare di Alleanza per l’Italia Giuseppe Lo Giudice, Vice Presidente della Commissione Sanità all’Assemblea regionale...

Trapani, 29 marzo 2011- Il parlamentare di Alleanza per l’Italia Giuseppe Lo Giudice, Vice Presidente della Commissione Sanità all’Assemblea regionale siciliana, sugli sbarchi degli immigrati a Lampedusa dichiara:«Al di là del loro status, non possiamo ignorare che gli immigrati che giungono a Lampedusa scappano da miseria, violenza e guerra.E indipendentemente dalle azioni del Governo nazionale - le cui responsabilità nell'incapacità a gestire l'emergenza sono ormai evidenti a tutti - la Sicilia, il suo Governo, le sue istituzioni non possono rimanere impassibili di fronte al dramma e alla disperazione di migliaia di uomini e donne cui va garantita innanzitutto assistenza umanitaria. Le immagini che giungono da Lampedusa non ci fanno onore.  Abbiamo il dovere morale e politico di garantire a queste genti un trattamento dignitoso. Ce lo impone anche la nostra storia. Perchè le condizioni che spingono oggi questi popoli a scappare dalla miseria dei loro paesi sono le condizioni che hanno conosciuto, in passato, tanti siciliani Non é retorica. Significa avere memoria storica. Significa sapere da dove veniamo e cosa siamo stati. Chiedo quindi al Governo regionale, oltre a una forte sollecitazione nei confronti dell'esecutivo nazionale, che si provveda con uomini e mezzi a gestire con  senso di umanità e nel più consapevole rispetto dei diritti umani l’accoglienza e la permanenza degli immigrati che giungono in queste ore nell’Isola, attuando un efficace piano di prima assistenza che provveda a garantire supporto sanitario, cibo, vestiario, coinvolgendo oltre che la protezione civile le tante associazioni di volontariato che hanno manifestato la disponibilità a recarsi a Lampedusa, ferma restando la piena applicazione di tutte le leggi che regolano la presenza sul nostro territorio di clandestini e profughi di guerra»

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