Scoperto giro di fatture false per oltre un milione di euro, individuati più di 100 lavoratori in nero di cui 19 percettori del reddito di cittadinanza
L'operazione "GHOST FLYERS" effettuata dalla Guardia di Finanza di Alcamo
ALCAMO - Scoperta dalla guardia di Finanza del Comando provinciale una frode fiscale di circa un milione e due, da parte di una società che opera nel settore della pubblicità attraverso il sistema del volantinaggio ad Alcamo. Ulteriori accertamenti hanno portato anche all’individuazione di oltre 100 lavoratori impiegati in “nero” di cui 19 erano anche percettori del reddito di cittadinanza.
Nel corso di una verifica fiscale eseguita dai militari della Compagnia di Alcamo, è emerso che l’impresa si è avvalsa, per anni, di manodopera che veniva retribuita con un compenso pari a 3/4 euro all’ora nei cui confronti non veniva versato alcun contributo di natura previdenziale ed assistenziale, mentre altri 30 lavoratori che, pur essendo regolarmente assunti con contratto “part time”, di fatto svolgevano le proprie attività lavorative a tempo pieno. Per celare l’utilizzazione della manodopera in nero, la società ha simulato la concessione in appalto dei servizi di volantinaggio a tre imprese con sede nelle provincie di Trapani e Palermo che delle mere “cartiere” poichè hanno documentato, attraverso l’emissione di fatture false, pari a circa un milione e duecento mila euro di aver svolto dei servizi in realtà mai prestati.
Attreverso questo sistema fraudolento, la società ha “abbattuto” il proprio reddito mediante la deduzione di costi fittizi derivanti dall’annotazione, in contabilità, delle fatture emesse dalle tre imprese compiacenti, mentre quest’ultime, oltre a non versare l’iva dalle fatture fittiziamente emesse, non hanno dichiarato le ulteriori imposte dovute al Fisco. I rappresentanti delle società emittenti e della società utilizzatrice, sono denunciati alle Procure di Trapani e Palermo per aver emesso ed utilizzato fatture per operazioni inesistenti. Al rappresentante legale della società utilizzatrice è stata disposta dall’Autorità Giudiziaria, la misura interdittiva del divieto di esercitare attività imprenditoriale per un anno e nei confronti della società è stato eseguito un sequestro preventivo delle somme presenti sul corrente societario disposto per un importo di olte 450 mila euro.
Denunciati i 19 lavoratori in nero che sono risultati essere percettori del reddito di cittadinanza e segnalati all’INPS per il recupero delle somme indebitamente percepite. L’attività trasversale svolta conferma l’incessante impegno del Corpo nel contrasto a ogni forma di illegalità di natura economico-finanziaria, a tutela di tutti gli operatori onesti, della libera e corretta concorrenza, nonché di tutti i lavoratori, soprattutto se appartenenti alle fasce più deboli della popolazione.
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