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Castelvetrano | Cronaca

Arresto gioiellieri a Castelvetrano, tutti i particolari [VIDEO]

11 Febbraio 2019 13:25, di Ornella Fulco
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Tommaso e Antonino Geraci, secondo gli inquirenti, avevano messo in piedi una rete per il riciclaggio di oro di provenienza illecita

Avevano creato una rete per il riciclaggio di oro di provenienza illecita, Tommaso e Antonino Geraci, di 64 e 38 anni, i due gioiellieri arrestati stamattina a Castelvetrano da Carabinieri e Guardia di Finanza. Padre e figlio si servivano della complicità di soggetti malavitosi che cedevano l’oro proveniente da furti e rapine, e di alcuni "Compro oro" che, attraverso numerose fatture per operazioni inesistenti, consentivano di nascondere la provenienza illecita del prezioso metallo e di ottenere un notevole risparmio di imposta. È quanto è emerso dalle indagini condotte da Carabinieri e Fiamme Gialle e coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala che sono sfociate nell'arresto e nel sequestro dei beni dei due.
L’oro di provenienza illecita veniva poi rivenduto dai Geraci ad ignare fonderie che pagavano il metallo prezioso in base alla quotazione giornaliera. I due potevano così godere di ingenti somme (centinaia di migliaia di euro) di denaro "ripulito".
L’indagine ha messo in luce un consolidato sistema di riciclaggio di denaro. Infatti,  le somme relative alle fatture emesse per operazioni in realtà inesistenti, veniva sottratto dalle casse sociali della loro società, la GIA srl, perché restituito direttamente, da chi aveva consapevolmente emesso la fattura per operazioni inesistenti, ai due gioiellieri che se ne appropriavano senza riversarlo nelle casse sociali e nscondendolo, di conseguenza, al Fisco. 
In questa ben oleata rete di complicità, secondo gli investigatori, tutti i soggetti coinvolti guadagnavano illecitamente ingenti somme di denaro a discapito delle vittime dei furti e delle rapine e dei contribuenti. Nella stessa attività sono infatti indagate, a vario titolo, per ricettazione, riciclaggio, impiego di denaro, beni e utilità di provenienza illecita e false fatturazioni altre 13 persone.  

Il sequestro ha riguardato la lussuosa villa dove i Geraci vivono a Castelvetrano, una imbarcazione, auto di ingente valore, la loro società GIA srl, operante nel settore dei metalli preziosi, con la quale padre e figlio gestivano due Compro Oro a Mazara del Vallo e Castelvetrano, i conti bancari personali e della società, per un ammontare complessivo di circa 1,7  milioni di euro.

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