Agricoltura, Sammartino: "Vicino ai lavoratori che protestano"
Gli agricoltori intanto manifestano raccontando come questa sia ormai morta
«Rinnovo la mia vicinanza ai lavoratori del comparto agricolo che in questi giorni manifestano contro le politiche dell’Unione Europea, troppo spesso distanti dai bisogni reali dei territori». Lo afferma l'assessore regionale all'Agricoltura, Luca Sammartino, manifestando solidarietà e sostegno agli agricoltori. «Incontrerò presto i loro rappresentanti per raccogliere proposte. L’ascolto è alla base del lavoro messo in campo in questi mesi, come gli aiuti economici alle imprese in ginocchio per i rincari del carburante e dell'energia e le battaglie che ho portato avanti in commissione Politiche agricole a tutela dei consumatori e dei prodotti della nostra terra, anche per l’utilizzo di etichette visibili negli alimenti contenenti farine derivate da insetti».
«Ieri - conclude Sammartino - ho chiesto al presidente Schifani di dichiarare lo stato di calamità naturale per la siccità . La situazione del comparto è molto delicata e non faremo mancare il nostro sostegno».
Nelle ultime settimane si sono svolti diversi cortei di protesta che hanno visto gli agricoltori denunciare i reali bisogni dei territori. Un lungo corteo di trattori lungo ha sfilato nella statale Palermo-Sciacca, con in testa un’auto con una bara a significare la morte dell’agricoltura in genere e della viticultura in ispecie. Un corteo di agricoltori (ma anche con molti allevatori)  ha attraversato parecchi chilometri sulla statale per protestare contro i mancati interventi pubblici nel settore.
Un altro corteo di agricoltori di Sciacca, Ribera, Menfi e  dell’hinterland  belicino ha percorso coi propri trattori la statale Sciacca-Menfi contro le mancate risposte della Regione sulla problematica dell’alga rossa che da mesi non consente ai produttori  agricoli di utilizzare l’acqua del lago Arancio per irrigare i propri terreni. Ed ancora c'è stato un sit-in degli agricoltori davanti la prefettura di Palermo per protestare contro i costi di produzione, aumentati vertiginosamente e contro le carenze delle politiche agricole dell’U.E. e dei governi regionali e nazionali
Insomma la mobilitazione degli agricoltori e allevatori non accenna ad arrestarsi, dopo l’inizio registrato a Pergusa dove si è tenuto un convegno sul tema “La Sicilia alza la voce” che adesso sembra essere divenuto uno slogan efficace che da il nome ad un movimento di agricoltori che protestano contro la situazione di mercato che fa registrare prodotti della terra pagati a prezzi irrisori e venduti con un notevole ricarico.
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