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Allarme chiusura filiale Unicredit

12 Maggio 2014 12:58, di Niki Mazzara
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In allarme la popolazione di Erice vetta, visto che si fanno sempre più insistenti e diffuse le voci secondo le quali l’istituto bancario Unicredit av...

In allarme la popolazione di Erice vetta, visto che si fanno sempre più insistenti e diffuse le voci secondo le quali l’istituto bancario Unicredit avrebbe l’intenzione di chiudere la filiale esistente nel centro storico di Erice. In una nota diffusa dal comitato "Erice Monte San Giuliano" si sottolinea come “nonostante fino ad oggi ancora nessuno dei correntisti abbia ricevuto comunicazioni ufficiali dalla banca, secondo fonti ben informate sembrerebbe addirittura che lo sportello – ubicato da molti decenni nella piazza centrale del borgo medievale – possa essere completamente soppresso, in tempi rapidissimi e senza preavviso, addirittura entro la metà del prossimo mese di giugno”. Il Comitato, facendosi “portavoce del disappunto e del malessere degli abitanti del borgo medievale, ancora una volta penalizzati per il paventato venir meno di un servizio divenuto ormai indispensabile, essenziale sia per le necessità quotidiane di residenti ed operatori economici, ma anche per le decine di migliaia di visitatori italiani e stranieri che da sempre - sia in estate che durante tutto l’anno - hanno l’esigenza di effettuare prelievi bancomat o di utilizzare il servizio di cambio valuta”, evidenzia come se le indiscrezioni fossero confermate , sarebbe frutto di scelte miopi, pianificate da lontano e con superficialità, forse da tempo, a tavolino, secondo le fredde e perverse logiche dei numeri, da manager che indubbiamente nulla sanno delle caratteristiche delle realtà locali in cui operano le filiali e se ne infischiano delle conseguenze sociali ed economiche prodotte”. Il comitato rincara la dose evidenziando che si tratterebbe di “una decisione incomprensibile e sbagliata con cui Unicredit SpA, che si vanta di essere tra i primi gruppi di credito italiani ed europei, dimostrerebbe soltanto la propria indifferenza per questo territorio, il suo sviluppo e le sue peculiarità ed un’abissale e colpevole distanza dalle esigenze degli utenti dei suoi servizi, clienti e fruitori saltuari”.

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