Banche, truffe online: emergenza economica e sociale
Urzi FABI Palermo: abbiamo contribuito ad accendere i riflettori e sempre più ricorsi dei correntisti vengono accolti.
PALERMO - Senza tregua le truffe commesse online e la Sicilia non fa eccezione, anzi. Uno degli ultimi casi si è registrato ad ottobre di questâanno a Marsala dove una donna, dopo avere ricevuto un messaggio sul suo telefonino da un numero apparentemente ricollegabile alla propria banca, si è ritrovata il conto svuotato di ben 10.000 euro. Sempre ad ottobre, la Polizia Postale di Palermo ha aperto unâindagine su alcune segnalazioni di titolari di carte di credito collegate a Google Play, per una serie di piccoli prelievi avvenuti a ripetizione e mai effettuati dagli stessi. Le somme allâinizio non destano allarme nei clienti ma, con il passare del tempo, rischiano di creare danni ingenti.
âDa mesi ormai abbiamo contribuito a lanciare lâallarme su questa nuova frontiera del crimine â afferma Gabriele UrzĂŹ Segretario Provinciale FABI Palermo e Responsabile Salute e Sicurezza FABI Palermo - e apprendiamo con favore la nascita di una âcampagnaâ per lâuso sicuro di canali e strumenti digitali da parte di CERTfin - CERT Finanziario Italiano che, unitamente a Banca d'Italia, ABI, Ivass, Banca Mediolanum, Banca Pop. del Lazio, Banca Sella, BPER Banca, Gruppo Cassa Centrale, Cassa di Ravenna, Credem, Generali, Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea, ING, Intesa Sanpaolo e UniCredit, ha dato il via alla campagna "I Navigati - Informati e Sicuri", per sensibilizzare i clienti ad un uso sicuro degli strumenti e dei canali digitali. Grazie all'informazione, vengono veicolate alcune semplici regole, che la FABI diffonde da mesi ormai, da seguire per operare in sicurezza: usare password diverse e sicure, accedere a Internet evitando reti pubbliche e non protette, installare un antivirus e aggiornarlo spesso, limitare la diffusione delle proprie informazioni personali online, verificare lâattendibilitĂ del mittente prima di aprire eventuali link e allegati e in caso di telefonate "sospette", verificare il numero di telefono o confrontarlo con i contatti ufficiali della propria banca. In ogni caso, non fidarsi mai se vengono chiesti dati bancari o altri dati riservati. La campagna si potrĂ seguire in TV, Radio, sulle pagine social, sulle testate giornalistiche e sul sito www.inavigati.it.â
âLe Banche devono investire massicciamente in sicurezza informatica â continua UrzĂŹ â anche perchĂŠ sono sempre piĂš frequenti gli orientamenti di giurisprudenza e arbitrati finanziari che ribadiscono come gravi sullâintermediario finanziario il dovere di adempiere allâobbligo di custodia dei patrimoni della propria clientela, di predisporre misure idonee ad evitare lâaccesso fraudolento a terzi e di provare che lâoperazione di pagamento è stata autenticata, correttamente registrata e contabilizzata. Sempre piĂš spesso vengono accolti i ricorsi della clientela: ad agosto a Palermo, ad esempio, lâArbitrato Bancario Finanziario ha accolto integralmente il ricorso presentato da un cliente (truffato per 6.000 euro) vittima del triste fenomeno del phishing (tipologia di truffa realizzata su Internet attraverso messaggi di posta elettronica ingannevoli). Ă dannoso spingere sulla digitalizzazione senza prendere idonee contromisure. Ci sono fasce di utenti che per scolarizzazione non adeguata, etĂ anagrafica e/o scarsa conoscenza degli strumenti informatici (che non sono certo una colpa) rischiano molto piĂš di altri â conclude UrzĂŹâ.
© Riproduzione riservata
Dello stesso argomento
I più visti
Un giovane di Erice al concorso "Mister Italia 2023"
A Nubia la 13edizione di "Rosso Aglio e Bianco Sale"
Elettra Lamborghini sviene dopo lo spettacolo per il caldo e i cannoli
Mazara del Vallo: arriva Elettra Lamborghini
Nei fondali di Marettimo una foresta di coralli neri