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Campobello di Mazara | Politica

Campobello, dopo le polemiche si dimette l'assessore Stefano Tramonte

11 Maggio 2023 07:51, di Redazione
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La puntata di "Report" di lunedì provoca un terremoto politico

L'architetto Stefano Tramonte, assessore Pd del Comune di Campobello di Mazara, ieri ha annunciato le dimissioni dalla giunta. Nel suo studio professionale per decenni ha lavorato Lorena Lanceri, arrestata perché ritenuta la vivandiera del boss latitante Matteo Messina Denaro, la cui ultima residenza era proprio a Campobello di Mazara.

Nello studio (gestito da Tramonte insieme al geometra Giuseppe Lanza) ha anche svolto il tirocinio universitario Martina Gentile, figlia di Laura Bonafede, indagata nell'ambito dell'inchiesta sulla rete dei fiancheggiatori al boss. "A Campobello siamo i soli convenzionati con l'UniversitĂ , da noi sono passati numerosi studenti e, tra questi, anche la Gentile", ha spiegato Tramonte.
Le dimissioni arrivano dopo che anche il circolo locale del Pd si è allineato alla scelta della segreteria regionale e provinciale del partito.

In una nota, il segretario Baldo Stallone chiarisce la posizione del partito: "i recenti accadimenti impongono, senza indugio alcuno, un momento di riflessione collettiva in tutta la provincia. D'intesa con l'assessore Tramonte e il consigliere comunale Clotilde Balistreri, pur nella consapevolezza di interrompere l'importante lavoro fin qui condotto, non può che considerare conclusa l'attuale esperienza amministrativa".

Alla base di tutto questo terremoto politico che sta scuotendo Campobello, paese-covo di Matteo Messina Denaro almeno per gli ultimi cinque anni, c’è la puntata di Report dell’8 maggio scorso. L'inviata di Report sottolinea nel corso della puntata  il sostegno politico in favore del sindaco Giuseppe Castiglione, in occasione delle amministrative del 2014 da parte del gruppo di Calogero John Luppino e Mario Giorgi, arrestati nell’operazione “Mafia Bet” nel 2019 (poi passati all’opposizione all’indomani delle elezioni). Ma soprattutto dell’ex onorevole regionale Paolo Ruggirello, condannato nell’aprile scorso a 12 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. L’ex deputato, prima di finire nei guai (anche lui nel 2019), si trovava proprio nel Pd, durante la guida di Matteo Renzi.

Raggiunto da Report, alla giornalista Claudia Di Pasquale dice: “Si faccia soltanto una domanda… se mi hanno dato questa conferma di 416… associazione, di concorso esterno, come mai il sindaco non è stato arrestato?”. C’è anche l’avvocato di Ruggirello, Enrico Sanseverino, che dice di considerare un paradosso il fatto che il suo assistito venga ritenuto responsabile per avere favorito l’elezione del sindaco Castiglione e quest’ultimo sia invece “immune da qualsiasi censura di carattere penale”.

La domanda viene girata a Castiglione, che risponde così: “Questa è una cosa gravissima, che mi sta facendo trasalire e incazzare fortemente”. “Loro hanno sollevato la contraddizione”, dice la giornalista. “Io non vedo nessuna contraddizione – replica il sindaco – essendo semmai una vittima. E se avessi avuto sentore della sua vicinanza a soggetti mafiosi, giammai l’avrei fatto avvicinare alla mia campagna elettorale”.

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