Indagini su truffe, ricettazioni e riciclaggio. Notificati dai carabinieri 18 avvisi di garanzia
I Carabinieri della Compagnia di Marsala, a conclusione di una mirata attività di indagine, hanno notificato 18 avvisi di garanzia - emessi dal
I Carabinieri della Compagnia di Marsala, a conclusione di una mirata attività di indagine, hanno notificato 18 avvisi di garanzia - emessi dalla Procura della Repubblica di Marsala - ad altrettante persone ritenute, a vario titolo, responsabili di associazione per delinquere,
riciclaggio, truffa, falso e ricettazione.
Gli indagati, gran parte dei quali già gravati da precedenti di polizia, tra il 2017 e il 2019, hanno posto in essere diverse truffe in danno di note società multinazionali operanti nel settore del credito al consumo e della telefonia, nonché in danno di numerosi ignari cittadini del marsalese.
Tre, in particolare, le persone indagate del reato di associazione per delinquere che, di
fatto, pianificavano ed organizzavano i delitti scopo di cui si rendevano poi responsabili
anche gli altri coindagati. Si tratta dei marsalesi M.N. di anni 52 ed i figli M.M. e M.A. di 22
e 24 anni.
L’attività investigativa condotta dalla Stazione Carabinieri di Petrosino e dalla Sezione Operativa del Comando di via Mazara, consistita in intercettazioni telefoniche, perquisizioni, sequestri ed acquisizione di immagini di videosorveglianza, consentiva di ricostruire un grave quadro indiziario, condiviso dalla Autorità Giudiziaria mandante.
Più nel dettaglio, è emerso che gli indagati, con un consolidato modus operandi, mediante la falsificazione di documenti fiscali, ottenevano consistenti finanziamenti finalizzati all’acquisto di autovetture, che poi acquistavano pagando solo la prima rata; attivavano, con artifizi e raggiri, carte di credito o debito in assenza di requisiti patrimoniali e reddituali che permettevano di effettuare diversi acquisti, anche online o eseguire versamenti su conti correnti a loro riconducibili, accumulando un’esposizione debitoria in danno delle società emittenti per svariate migliaia di euro; attivavano, inoltre, diversi contratti con compagnie telefoniche per l’acquisto di costosi smartphone, versando solo la prima rata, procurandosi così profitti quantificati in decine di migliaia di euro.
Da questo momento, gli indagati avranno la facoltà di presentare memorie, produrre e
depositare documentazione relativa alle indagini, ovvero di rilasciare dichiarazioni agli
inquirenti.
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