La Regione taglia di quasi un milione di euro i fondi per l'ATM

"Noi questo taglio non ce lo meritiamo, noi questo taglio non lo vogliamo, noi questo taglio non l'accettiamo". Così, sulla pagina Facebook i vertici...

"Noi questo taglio non ce lo meritiamo, noi questo taglio non lo vogliamo, noi questo taglio non l'accettiamo". Così, sulla pagina Facebook i vertici dell'ATM Spa, azienda che gestisce il trasporto pubblico a Trapani, commentano l'entrata in vigore dei tagli ai contributi regionali contenuti nella Finanziaria. La legge di bilancio è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana e le tabelle allegate confermano il taglio al Trasporto Pubblico Locale nell'Isola. Un taglio di quasi 100 milioni di euro, dal 2018 al 2020, che riguarda anche l'ATM con una riduzione media del 19% (nei tre anni) delle somme che la Regione verserà al Comune e che questo girerà all'Azienda. Si va, infatti, dal -1,3% del 2018 al -12,2% nel 2019 e al -12,2% nel 2020. Tradotto in cifre si tratta di oltre 950.000 euro in meno nelle casse in tre anni. "I fatti hanno smentito le parole (promesse di non procedere con i tagli) - si legge ancora nel post di ATM - i fatti hanno smentito le rassicurazioni (sistemeremo tutto). I fatti sono fatti, i numeri parlano chiaro e le parole sono rimaste parole". "Abbiamo chiesto nei giorni scorsi un incontro urgente con il governo regionale - commenta l'ingegnere Massimo La Rocca, amministratore unico dell'ATM - ma ad oggi nessuna risposta". Intanto c'è la necessità di rimodulare il servizio sulla base dei fondi a disposizione, un risparmio sui costi che si dovrà produrre, con buona probabilità, riducendo la frequenza delle corse effettuate nei vari itinerari cittadini. Insomma, come era stato preannunciato anche dalle associazioni di categoria del TPL, saranno i cittadini, con una riduzione dei servizi, a subire le conseguenze dei tagli decisi dalla Regione. "Continuando così - conclude il post di ATM - abbandoneremo le parole per passare ai fatti". E i fatti potrebbero essere iniziative di maggiore impatto rispetto alle proteste e alle richieste di incontro con il governo Musumeci avanzate finora.

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