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L'Ente Parco Nazionale di Pantelleria : controllare diffusione del coniglio selvatico

14 Gennaio 2019 16:07, di
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L’Ente Parco Nazionale di Pantelleria : controllare diffusione del coniglio selvatico

L’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria ha emanato una delibera di giunta esecutiva per avviare progetti di valorizzazione della biodiversità agraria mirati anche al controllo degli squilibri causati della fauna selvatica (in primis il coniglio selvatico) , prevenzione e controllo delle specie alloctone invasive. L’atto è consequenziale allo sviluppo incontrollato del coniglio selvatico che  minaccia il paesaggio agricolo di Pantelleria che, come ricordano all’Ente Parco Nazionale, è unico nel suo genere per biodiversità e tradizione.  Il coniglio selvatico, che ha un tasso di nascita elevato,  può compromettere le piantagioni agricole e i vigneti, causandone anche l’estinzione. All’Ente Parco ricordano come analoga situazione abbia vissuto l’isola di Mozia, regno dei Whitaker, dove storia e tradizioni sono andati distrutti insieme a sette dei dieci ettari coltivati sull’isola. Il presidente del Parco Salvatore Gabriele, ha sottolineato in una nota come  “Il nostro Ente lavora in una prospettiva allargata e può avvalersi di prestigiosi riferimenti professionali a livello nazionale che hanno proposto soluzioni a problemi simili in altri territori, in altre aree protette, alle prese con l’invasione di scoiattoli, cinghiali, daini, mufloni, ratti o specie vegetative aggressive”. Nessun attacco violento alla specie animale, quindi,  ma un’attenta valutazione dell’equilibrio ambientale e degli inevitabili danni ha portato a definire un piano d’intervento con attività lecite, supportato dalle valutazioni degli esperti dell’Università di Palermo e dell’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che svolge funzioni di controllo e supporto al Ministero dell’Ambiente.  La delibera fà seguito agli incontri che si sono tenuti sull’isola per informare la popolazione e confrontarsi con essa, al fine di conoscere le dinamiche del territorio. Il dato di fatto è che il coniglio si nutre con grande voracità dei germogli dell’alberello pantesco, patrimonio dell’umanità, prediligendo i giovani impianti e vanificando gli sforzi degli agricoltori che intendono reimpiantare i vigneti. A questo puntom verrà avviato un monitoraggio e controllo per conoscere il numero degli esemplari presenti e le zone di permanenza, che esula da qualsiasi infondata accusa di bracconaggio. “Per il Parco è un obbligo di legge agire per il mantenimento degli equilibri faunistici – dichiara il direttore Antonio Parrinello – il suo obiettivo è aiutare a “coltivare la bellezza” e non creare problemi agli agricoltori; il Parco non proibirà né consentirà nulla oltre quello che già prevedono le norme nazionali o comunitarie. La recente delibera non è altro che un mirato piano di monitoraggio ed eventuale intervento, lecito e consentito. Nulla d’inventato, né tantomeno proposte distorte che possono causare reazioni pericolose sulla catena alimentare”. L’Ente Parco di Pantelleria ribadisce che intende agire in stretto raccordo con il Comune di Pantelleria, ma soprattutto con tutta la comunità pantesca, a stabilire le Linee Guida di un progetto più ampio che porterà alla definizione del Piano del Parco e del Regolamento del Parco, secondo le norme previste sia nel decreto istitutivo. Chi sta promuovendo un’azione di protesta basata sulla divulgazione di notizie false e distorte, si mostra privo di conoscenza laddove non propone rimedi concreti al fattore rischio ma cerca di fare breccia sull’opinione pubblica, che viene solo manipolata attraverso petizioni che non hanno alcuna valenza. La possibilità già vagliata dall’Ente Parco del “lasciar fare alla natura” rappresenterebbe comunque una scelta gestionale con specifiche conseguenze che porterebbero alla perdita di numerose specie e all’aumento di negativi impatti socio-economici e sanitari.

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