Operazione Hesperia, in otto chiedono il rito ordinario

La prima udienza il 17 aprile

Otto dei 35 presunti mafiosi e fiancheggiatori coinvolti nell'operazione dei carabinieri Hesperia portata a termine lo scorso 6 settembre, hanno chiesto di essere processati con il rito ordinario prima udienza il prossimo 17 aprile innanzi il Tribunale di Marsala.
Gli otto rinviati a giudizio sono Filippo Aiello, Lorenzo Catarinicchia, Stefano Putaggio, Antonino Lombardo, Riccardo Di Girolamo, Vito De Vita, Nicolò e Bartolomeo Macaddino. Gli altri 27 imputati hanno scelto il rito abbreviato davanti al giudice per le udienze preliminari Marfia. Tra questi anche il capomafia di Campobello Francesco Luppino tra i «fedelissimi» di Matteo Messina Denaro.
L’indagine «Hesperia» fu concentrata soprattutto a Campobello di Mazara. Una 70ina furono i provvedimenti cautelari emessi dalla DDA di Palermo, 35 dei quali finiti in manette. Gli indagati erano accusati  a vario titolo di: associazione mafiosa, estorsione, turbata libertà degli incanti, reati in materia di stupefacenti, porto abusivo di armi, gioco d’azzardo e altro, tutti aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose. Per 23 degli indagati, il gip aveva disposto il carcere, 12 erano finiti ai domiciliari.
Tra loro, molti nomi noti della criminalità organizzata, ma anche diversi volti nuovi. Tra i primi, quello di «Franco» Luppino, che era uscito dal carcere circa tre anni prima dopo aver scontato una lunga condanna per mafia. Per l’accusa, si era rimesso all’opera per ricostituire la rete di relazioni di Cosa nostra tra Campobello, Mazara, Castelvetrano e Marsala. Furono indagini quelle nate nell’ambito delle ricerche per arrivare a Matteo Messina Denaro, e che testimoniarono le ancora una volta l’attività di infiltrazione di Cosa nostra nel tessuto economico.

© Riproduzione riservata