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Calatafimi Segesta | Cronaca

Operazione Phimes: i restroscena dell'operazione dei carabinieri a Calatafimi

20 Febbraio 2020 08:18, di Laura Spanò
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Scoperto "patto corruttivo" tra l'imprenditore e l'ispettore dei vigili urbani della città

Dopo un anno di indagini, i carabinieri della Compagnia di Alcamo hanno eseguito due misure cautelari,emesse dalla Procura della Repubblica di Trapani, sottoponendo agli arresti domiciliari per il reato di corruzione:Francesco Isca e Salvatore Craparotta. Il primo noto imprenditore edile titolare dell’area di parcheggio a servizi del parco archeologico di Calatafimi Segesta (e vicino al re dell’eolico l'alcamese Vito Nicastri), ed il secondo Ispettore e vice Comandante della Polizia Municipale di Calatafimi fino al dicembre 2019.

Le indagini dei Carabinieri hanno dimostrato l’esistenza di "un patto corruttivo" tra Isca e Craparotta.

L'ispettore Craparotta "sfruttando il proprio ruolo di Vice Comandante della Polizia Municipale di Calatafimi Segesta", utilizzava indebitamente gli strumenti in suo possesso per agevolare l’attività economica e incentivare gli introiti del parcheggio gestito dalla società “Nuovi Sistemi Edili srl” riconducibile a Isca, multando con assiduità– sia su chiamata di Isca che di iniziativa - gli automobilisti che parcheggiavano le loro auto fuori dal parcheggio a pagamento lungo la strada che conduce al tempio.

Il totale asservimento di Craparotta al volere di Isca - scrivono i magistrati - è risultato essere il prezzo da pagare per l’assunzione, da parte di quest’ultimo, dei parenti più stretti dell’Ispettore all’interno delle società riconducibili ad Isca che operano all’interno del parcheggio.
La figlia di Craparotta è socia al 50% della “Segesta Green Tour srl” (incaricata della gestione
dell’area di parcheggio di Isca) mentre la moglie e il genero sono dipendenti. Un altro figlio di Caprarotta, è assunto presso la “Nuovi Sistemi Edili srl”, società proprietaria del parcheggio e amministrata direttamente da Isca.

L’attività di indagine, protrattasi per più di un anno, è stata condotta sia con metodi classici (servizi di osservazione, pedinamenti e raccolta di informazioni) sia con attività tecniche (intercettazioni telefoniche ed ambientali) oltre che con acquisizioni documentali presso gli uffici del Comune di Calatafimi.

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