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Palazzo di via Nunzio Nasi, "Progetto per Trapani" contro la demolizione - Trapani Oggi

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Palazzo di via Nunzio Nasi, "Progetto per Trapani" contro la demolizione

09 Aprile 2016 08:46, di Niki Mazzara
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"Siamo concordi con le perplessità sollevate dell'Ordine degli Architetti di Trapani circa la soluzione prospettata, questo anche in ragione delle mod...

"Siamo concordi con le perplessità sollevate dell'Ordine degli Architetti di Trapani circa la soluzione prospettata, questo anche in ragione delle moderne tecniche di consolidamento statico oggi conosciute. Con la demolizione, se pur parziale, verrebbe ad essere irreparabilmente trasfigurato il volto del centro storico creando un vuoto urbano incolmabile". Così l'associazione "Progetto per Trapani-Uniti per la Sicilia che chiede all'amministrazione comunale, prima di procedere alla demolizione, "di non lasciare nulla di intentato per cercare di salvare una parte della storia di Trapani, perché non si abbiano più a ripetere, come in passato, atti scellerati di distruzione del nostro patrimonio storico-architettonico". "Progetto per Trapani "ricorda, come già fatto dell'Ordine degli Architetti, la seduta del Consiglio Comunale del 25.11.1946 dove si decise di demolire e di vendere l'area del Teatro Garibaldi per la somma di 4.634.640 lire, dove al suo posto si edificò la sede della Banca d'Italia, ma anche la data del 1863 quando la Prefettura, su richiesta del Comune, incaricava il Genio Civile di inventariare e demolire i vecchi bastioni e le fortezze con le mura per permettere l'espansione edilizia della città. Già di troppe ricchezze - sottolineano i componenti dell'associazione - sono stati privati i Trapanesi ed i suoi figli rimpiangono oggi l'impossibilità di ammirare le vestigia di quella che, nel 1478, non essendo mai stata espugnata, si meritò da Ferdinando il Cattolico il titolo di "invittissima" per via delle gloriose resistenze sempre fatte ai nemici del regno". "Qualora si verificassero altri episodi del genere - conclude la nota - riteniamo non si possa perdere parte del patrimonio urbano e della continuità visiva ma anche strutturale dei fabbricati del centro storico, spesso anche pregiati, soprattutto in un'epoca in cui abbiamo a disposizione tanta tecnologia (ed esempi contemporanei) per intervenire in modo adeguato sull'esistente. Auspichiamo, pertanto, che prima di prendere decisioni come queste, che comportano l'irreversibilità degli interventi, siano sentiti i pareri degli Ordini professionali competenti oltre che della collettività, trattandosi di patrimonio di tutti i trapanesi".

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