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Percorsi integrati di cura tra ospedali di Trapani e Salemi

01 Settembre 2017 08:37, di Redazione
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Da lunedě prossimo prendono il via i Percorsi integrati di cura nel presidio ospedaliero “DEA di I Livello Trapani-Salemi”. Viene attuato, infatti, il...

Da lunedì prossimo prendono il via i Percorsi integrati di cura nel presidio ospedaliero “DEA di I Livello Trapani-Salemi”. Viene attuato, infatti, il PDTA, il “Percorso diagnostico terapeutico ed assistenziale”, da parte del dipartimento di Chirurgia generale, relativo a tutti gli interventi a bassa complessità. E’ stato istituito un percorso alternativo, in modo appropriato e con gli stessi professionisti, per l’abbattimento delle liste di attesa. I tempi per un intervento chirurgico a bassa complessità, eseguito in anestesia locale, locoregionale e in regime di Day Service o Day Surgery, sono di 90 giorni nell'ospedale di Trapani e scendono a 15 giorni se si sceglie quello di Salemi. In pratica, dopo la visita chirurgica ambulatoriale in ospedale il paziente può scegliere se seguire il percorso tradizionale, con l’inserimento nella lista d’attesa del reparto di Trapani, o invece il PDTA. A quel punto il personale infermieristico del "Sant'Antonio Abate" contatta il coordinatore infermieristico di Salemi che definisce la data e la proposta di ricovero. In un primo accesso il paziente effettuerà a Salemi tutti gli esami preparatori in un unico step e fisserà la data dell’intervento chirugico, che avverrà con il secondo accesso. Dopo la dimissione questi potrà rimuovere i punti di sutura direttamente in uno degli ambulatori infermieristici dell’ASP o anche presso lo stesso ambulatorio del reparto di Chirurgia generale di Trapani. Questi gli interventi a bassa complessità chirurgica che è possibile effettuare nella struttura di Salemi tramite il PDTA:Ernie inguinali, crurali e ombelicali; Correzione di piccoli e medi laparoceli; Asportazione di lipomi e igromi; Cisti e fistole pilonidali; Varici degli arti inferiori; Patologie emorroidarie, ascessi e fistole perianali; Fimosi, frenulo corto, cistoscopie, idroceli e varicoceli (Urologia); Adenoidi, tonsille micro laringoscopie, setto plastiche (ORL); Alluce valgo, igromi, dito a scatto, tunnel carpale (Ortopedia); Neoformazioni cutanee, innesti (Chirurgia Plastica). “Questa è la realizzazione pratica –spiega il commissario dell’ASP Giovanni Bavetta - di quello che chiamiamo ospedale per intensità di cura. In questo momento partiamo con i presidi di Trapani e Salemi, parte dello stesso DEA, ma se consideriamo i nostri sei presidi come un unico grande ospedale, questo percorso diagnostico potremo attivarlo anche a Mazara del Vallo e a Castelvetrano. Questo, oltre ad abbattere le liste d’attesa permetterà al reparto del Sant’Antonio Abate, appena decongestionato, di dedicarsi agli interventi di più alta complessità. Ma non è la sola novità, perché intendiamo estendere gradualmente questo modello organizzativo anche per gli interventi di urologia, di otorinolaringoiatria e di ginecologia”. Il direttore sanitario del DEA di I Livello Trapani-Salemi, Maria Concetta Martorana, non nasconde la sua soddisfazione. “E’ un modello efficiente, che va incontro al paziente, che sarà accompagnato e facilitato in questo percorso verso l’intervento chirurgico. Un modello che è nato grazie alla collaborazione di tante professionalità della nostra azienda, a cominciare dal capo dipartimento aziendale di chirurgia generale Lelio Brancato che coordina tutto il percorso”. Tanti i soggetti coinvolti per la realizzazione del PDTA: a Salemi Biagio Grimaldi, responsabile dell’unità operativa di Chirurgia generale, il coordinatore infermieristico del blocco operatorio Giulio Zummo, Antonella Accardi, responsabile della Direzione amministrativa, e a Trapani la dirigente del servizio professioni infermieristiche Anna Nuccio, Maria Anelli, responsabile dell’U.O. Qualità aziendale, Nicoletta Barletta della Segreteria amministrativa del "Sant’Antonio Abate". “Si tratta della concreta attuazione – commenta l’assessore regionale alla Salute Baldo Gucciardi – dell’intensità di cure. Tutte le strutture vengono così utilizzate a pieno e nel contempo vengono valorizzate le equipe chirurgiche multidisciplinari di tutta l’Azienda”.

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