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Politiche 2018: come si vota e come funziona il "tagliando antifrode”

27 Febbraio 2018 16:46, di Redazione
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Pochissimi giorni, ormai, allo svolgimento delle elezioni politiche fissate per il prossimo 4 marzo. Come è noto si voterà solo nella giornata di dome...

Pochissimi giorni, ormai, allo svolgimento delle elezioni politiche fissate per il prossimo 4 marzo. Come è noto si voterà solo nella giornata di domenica, dalle ore 7 alle ore 23. Gli elettori riceveranno una scheda per la Camera dei Deputati e, per chi ha più di 25 anni, una per il Senato. Le due schede differiscono solo per il colore: rosa per la Camera e gialla per il Senato. Ogni scheda sarà divisa in una serie di aree, ognuna corrispondente a un partito o a una coalizione. Ogni area presenta un rettangolo con un solo nome: è quello del candidato di partito o di coalizione nel collegio uninominale del luogo in cui l’elettore ha la residenza. Sotto al rettangolo l’elettore troverà uno o più simboli di partiti che sono le liste singole dei candidati che sostengono la coalizione. Accanto ai simboli, i nomi dei candidati di quel partito per il collegio proporzionale. Per ogni scheda, l’elettore ha a disposizione al massimo due “x”: una da apporre sul nome del candidato nel collegio uninominale e un'altra per uno dei partiti che sostengono quel candidato. La regola da tenere a mente è che non è ammesso il voto disgiunto. Èpossibile, quindi, barrare il nome di un candidato al collegio uninominale e poi scegliere una delle liste che lo appoggiano ma non è consentito scegliere una lista di un’altra coalizione. Se viene barrata una lista di un’altra coalizione rispetto al candidato scelto nel collegio uninominale, la scheda viene annullata. La seconda regola da tenere a mente è che, nel collegio proporzionale, non sarà possibile barrare con una “x” il nome di un candidato. Si può votare soltanto una lista e non un nome. Se l’elettore traccia solo una "x" su uno dei partiti nella “parte” proporzionale della scheda, il voto viene esteso automaticamente al candidato del collegio uninominale sostenuto da quel partito. Se invece la “x” viene posta solo sul candidato nel collegio uninominale i voti di questo tipo saranno distribuiti tra le liste che appoggiano quel candidato in proporzione ai voti ottenuti da ciascuna lista in tutte le sezioni del collegio uninominale. Con la nuova legge elettorale la Camera avrà 232 assegnati dai collegi uninominali con il maggioritario, 386 dai collegi plurinominali con il proporzionale e 12 dalla circoscrizione estero. Al Senato 116 seggi saranno assegnati con il maggioritario, 194 con il proporzionale e 6 dalla circoscrizione estero. Per quanto riguarda i collegi uninominali, il seggio andrà al candidato che otterrà anche un solo voto in più rispetto agli altri. L’assegnazione dei restanti seggi avverrà con metodo proporzionale: ogni lista avrà un numero di parlamentari in proporzione ai voti ottenuti nei collegi. I candidati della lista proporzionale - si tratta di listini bloccati - saranno eletti nell’ordine in cui compaiono sulla scheda, fino a raggiungere il numero a cui quella lista ha diritto. In base agli ultimi dati forniti dal Ministero dell’Interno gli elettori in Italia sono complessivamente oltre 51 milioni, di cui circa 24 milioni e 800mila uomini e 26 milioni e 400mila donne. Una novità introdotta dalla recente riforma del sistema elettorale è il “tagliando antifrode”, contenente un codice alfanumerico che sarà rimosso dal presidente di seggio prima della introduzione della scheda nell’urna. Il codice sarà annotato sulla lista della sezione in cui è iscritto l'elettore che, all’uscita dalla cabina elettorale, consegnerà la scheda elettorale richiusa al presidente di seggio a cui spetterà di controllare che il codice riportato sia lo stesso di quello annotato al momento della consegna della scheda, ancora bianca, al cittadino. Verificato ciò, il presidente di seggio rimuoverà il “tagliando antifrode” e la scheda, a quel punto, potrà essere inserita nell’urna. L' elettore, quindi, non deve rimuovere il tagliando (altrimenti la scheda sarà annullata e l’elettore non sarà riammesso a votare) e non deve assolutamente introdurre la scheda votata nell’urna ma consegnarla al presidente per il controllo. Altra importante raccomandazione per l’elettore riguarda il “divieto di introdurre nella cabina elettorale telefoni cellulari o apparecchiature in grado di fotografare”. I dispositivi elettronici dovranno essere depositati al seggio prima di entrare nella cabina elettorale e potranno essere ritirati dopo aver votato. Si ricorda che la violazione di questa norma di legge costituisce reato penale.

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