Favignana, un murales in memoria di Giuseppe Barraco
La proposta avanzata dalla Uil Penitenziari al sindaco delle Egadi per ricordare l'agente scomparso 30 anni fa
Un murales in memoria di Giuseppe Barraco.
La richiesta della segreteria regionale della Uil Penitenziari al sindaco delle Egadi Francesco Forgione per celebrare il trentennale della scomparsa, che ricorrerĂ il prossimo 21 dicembre, dell'agente deceduto nell'adempimento del proprio dovere.
Il murales dovrebbe essere realizzato sul muro di cinta del vecchio carcere San Giacomo di Favignana. Barraco nocchiere motorista era imbarcato in una unità navale della dismessa Base Navale.
“Da anni – dichiarano alla Uil Penitenziari – cerchiamo di mettere il risalto il tributo di sangue che la Polizia Penitenziaria nel corso della sua esistenza ha versato nell'adempimento del dovere e per affermare i valori della sicurezza e della democrazia”
Nel mese di dicembre di 30 anni fa, precisamente il 21 dicembre 1991, nel corso di una burrasca, nonostante fosse libero dal servizio, Barraco non esitò ad aiutare i colleghi per assicurare gli ormeggi di una motovedetta del Corpo perdendo la vita nel tentativo di mettere in sicurezza l'imbarcazione ancorata nel molo di Favignana.
“Ovviamente prima di avanzare la richiesta – chiariscono dal sindacato- abbiamo chiesto ai familiari, che sono rimasti felici ed emozionati di questa nostra iniziativa da sottoporre al primo cittadino di Favignana, che negli anni è sempre stato attento a ricordare appartenenti alle Forze dell'ordine caduti anche per mano mafiosa”.
“Siamo certi che Francesco Forgione, - concludono alla segreteria regionale del sindacato - raccoglierà questa nostra proposta, ricordando che all'interno di quel muro di cinta negli anni di piombo molti appartenenti alla Polizia penitenziaria hanno combattuto in prima linea le brigate rosse, in quel carcere scelto come il più' sicuro d'Italia dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa”.
Frattanto, la Commissione nazionale Ricompense, su richiesta di Gioacchino Veneziano ha deliberato per la prima volta nella storia, l'intitolazione a Giuseppe Barraco della V.3, l'unitĂ navale dove era imbarcato l'agente deceduto. La motovedetta ora opera a Livorno.
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