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"Comunicazione e Misericordia", il vescovo e i giornalisti sui temi dell'informazione

09 Maggio 2016 13:23, di Niki Mazzara
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“Anche e-mail, sms, reti sociali, chat possono essere forme di comunicazione pienamente umane. Non è la tecnologia che determina se la comunicazione è...

“Anche e-mail, sms, reti sociali, chat possono essere forme di comunicazione pienamente umane. Non è la tecnologia che determina se la comunicazione è autentica o meno ma il cuore dell’uomo e la sua capacità di usare bene i mezzi a sua disposizione”. Questo il messaggio di papa Francesco - che entra nel vivo degli aspetti più attuali della comunicazione - a partire dal quale il vescovo Pietro Maria Fragnelli si è confrontato con il giornalisti trapanesi durante l'incontro di aggiornamento professionale svoltosi al Santuario della Madonna della Misericordia di Valderice dove è stata aperta una Porta Santa in occasione del Giubileo straordinario indetto dal pontefice. Un'occasione di riflessione sul ruolo e le responsabilità degli operatori dell'informazione voluta proprio in occasione della 50ª della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali dedicata al tema "Comunicazione e Misericordia". E proprio sulle "declinazioni" della misericordia, valore a cui è dedicato lo speciale anno giubilare in corso, monsignor Fragnelli si è soffermato sottolineando come -  sempre citando papa Francesco che, a sua volta, cita Shakespeare - “la misericordia è capace di attivare un nuovo modo di parlare e di dialogare". "La comunicazione - ha detto ancora il vescovo - ha il potere di creare ponti, di favorire l’incontro e l’inclusione, arricchendo così la società" e "l’incontro tra la comunicazione e la misericordia è fecondo nella misura in cui genera una prossimità che si prende cura, conforta, guarisce, accompagna In un mondo diviso, frammentato, polarizzato, comunicare con misericordia significa contribuire alla buona, libera e solidale prossimità tra i figli di Dio e fratelli in umanità”. Comunicazione come sinonimo di "uscita dall’autoreferenzialità e dalla divisione, promessa di ponti che uniscono, di prossimità che accolgono e arricchiscono. L’umano rinasce nella comunicazione verticale tra l’uomo e Dio e in quella orizzontale tra i fratelli in umanità". E, facendo riferimento all'attività quotidiana dei giornalisti, Fragnelli ha ricordato l'invito del papa: “Lo stile della nostra comunicazione sia tale da superare la logica che separa nettamente i peccatori dai giusti. Noi possiamo e dobbiamo giudicare situazioni di peccato – violenza, corruzione, sfruttamento – ma non possiamo giudicare le persone, perché solo Dio può leggere in profondità nel loro cuore". Ècompito degli operatori dell'informazione "denunciare la cattiveria e l’ingiustizia di certi comportamenti per liberare le vittime e sollevare chi è caduto" ma senza, per questo, ergersi a giudici o, peggio, a giustizieri. Accanto all'intervento del vescovo si sono succedute delle brevi testimonianze di "umanesimo concreto" e di impegno per il bene comune. Sono intervenuti la giornalista Ornella Fulco che, insieme alla psicoterapeuta Fabrizia Sala, tiene un laboratorio di lettura e scrittura per i detenuti della Casa circondariale di Trapani, Gino Gandolfo, referente regionale per la Sicilia della campagna nazionale "Mettiamoci in gioco" contro l'azzardo, e suor Maria Goretti, fondatrice della fraternità "Servi di Gesù povero" di Trapani che si occupa delle persone in stato di bisogno e di difficoltà e che, da alcuni mesi, ha aperto una nuova comunità accanto al Santuario di Misericordia.

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