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Presentata la 42sima edizione delle Orestiadi di Gibellina

04 Giugno 2023 09:40, di Redazione
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Dal 7 luglio al 5 agosto una nuova edizione che si muoverà tra a tra favole, sogni e utopie

Presentata la 42sima edizione delle Orestiadi di Gibellina che si terrà dal 7 luglio al 5 agosto: questa nuova edizione si muoverà tra favole, sogni e utopie tra tradizione e innovazione, tra narrazione e ricerca, tra parola, musica e immagini, portando in scena, ancora una volta, quel senso di utopica poesia che ha guidato l’intero progetto di Gibellina e la nascita del suo Festival, quarantadue anni fa. Ancora di più nei progetti e nelle scelte, a guidare il Festival saranno le commistioni identitarie e stilistiche tra linguaggi diversi, sarà il mediterraneo come area culturale prima che geografica, ma saranno anche le Favole, come grande omaggio a Italo Calvino per il centenario della sua nascita, immaginario che lega la nostra tradizione orale al nostro futuro.   Da Elio Germano ad Alessio Boni, da Peppino Mazzotta a Ernesto Tomasini, da Silvia Ajelli a Maria Grazia Cipriani, da Franco Maresco e Mimmo Paladino, da Enrico Stassi a Mario Venuti, tanti i protagonisti di questa nostra quarantaduesima stagione.

Il lungo Cartellone...

Tornano le Orestiadi di Gibellina dal 7 luglio al 5 agosto: la quarantaduesima edizione del Festival diretto da Alfio Scuderi, realizzato dalla Fondazione Orestiadi con il sostegno istituzionale dell’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana e il progetto speciale al Cretto di Burri grazie all’Assessorato ai Beni Culturali e dell’identità siciliana della Regione Sicilia, si muoverà tra tradizione e innovazione, tra narrazione e ricerca, tra parola, musica e immagini, portando in scena, ancora una volta, quel senso di utopica poesia che ha guidato l’intero progetto di Gibellina e la nascita del suo Festival, quarantadue anni fa.

Ancora di più nei progetti e nelle scelte di questa nuova edizione a guidare il Festival saranno le commistioni identitarie e stilistiche tra linguaggi diversi, sarà il mediterraneo come area culturale prima che geografica, ma saranno anche le Favole, come il grande omaggio a Italo Calvino per il centenario della sua nascita, immaginario che lega la nostra tradizione orale al nostro futuro.

Da Elio Germano ad Alessio Boni, da Peppino Mazzotta a Ernesto Tomasini, da Silvia Ajelli a Maria Grazia Cipriani, da Franco Maresco e Mimmo Paladino, da Enrico Stassi a Mario Venuti, tanti i protagonisti di questa nostra quarantaduesima stagione.

Si conferma quindi l’identità delle Orestiadi attraverso l’unicità di alcuni progetti costruiti nello spazio e per gli spazi coinvolti: dal Museo delle Trame del Mediterraneo al Cretto di Burri, luoghi che, di per sé, raccontano la storia delle Orestiadi e quell’intreccio determinante tra arte visiva e teatro che ha sempre caratterizzato il Festival, sin dalla sua nascita.

Le Orestiadi si confermano polo del Contemporaneo Siciliano, con tre debutti nazionali, due installazioni, incontri, tante collaborazioni sul territorio e due progetti originali "site specific” immaginati per il Festival e per il Cretto di Burri.

“Le Orestiadi continuano a raccontare, attraverso il Teatro, i diversi punti di vista della contemporaneità, come linguaggio vivo ed in divenire. Uno sguardo verso i grandi autori italiani del Novecento, da Vincenzo Consolo, a Pasolini, da Italo Calvino a Dacia Maraini, ad Alda Merini, si mischierà con un’attenzione verso la nuova drammaturgia italiana da Luisa Stella a Igor Esposito, a cui un focus sulle Favole contemporanee per festeggiare il centenario dalla nascita di Italo Calvino, darà un’identità sospesa tra tradizione e futuro”. Alfio Scuderi

“Voglio segnalare la capacità della Fondazione di continuare a proporre un teatro contemporaneo preservando una tradizione ormai antica, innovandola anno dopo anno e proponendo testi, registi ed interpreti di notevole valore nel panorama della cultura contemporanea. Questa edizione costituisce anche il preludio per ulteriori attività che svilupperemo nel prossimo futuro
naturalmente a Gibellina ma anche a Palermo e ad Agrigento.” Calogero Pumilia

Favole contemporanee, un’idea che lega queste quarantaduesima edizione: il 7 luglio, come anteprima del Festival, andrà in scena, in prima nazionale, la favola siciliana “LUNARIA"; di Vincenzo Consolo, autore che con questo testo ha tracciato un genere unico tra teatro e poesia, legando la poetica immaginifica della Sicilia a dei suoni e ad un linguaggio del tutto originale. A ricoprire i diversi ruoli della favola saranno Ernesto Tomasini, Silvia Ajelli e Gabriele Cicirello, con le musiche originali di Gabrio Bevilacqua.

L’evento d’apertura con le parole di Pier Paolo Pasolini: al Baglio di Stefano l’8 luglio risuoneranno le parole di Pier Paolo Pasolini portate in scena da Elio Germano e Teho Teardo con “IL SOGNO DI UNA COSA”.  Il sogno di una cosa è il primo esperimento narrativo di Pier Paolo Pasolini,
scritto di getto negli anni dell’immediato dopoguerra, prima di Ragazzi di vita e di Una vita violenta, ma pubblicato solo nel 1962, per questo il romanzo risulta essere al tempo stesso il romanzo d’esordio e di conclusione della stagione narrativa di Pasolini.

La poesia e/è Gibellina: la storia delle Orestiadi è intrecciata con la Poesia, sin dai suoi primi Festival, per questo è particolarmente sentito l’omaggio ad Alda Merini il 15 luglio con “CANTO DEGLI ESCLUSI” a cura di due straordinari attori come Alessio Boni e Marcello Paryer.
Teatro civile, per non dimenticare: è sempre stato un nucleo fondamentale del festival, un percorso per raccontare l’oggi, in particolare nella giornata di ricordo dedicata a Paolo Borsellino, il 19 luglio, per non dimenticare la terribile strage di Via D’Amelio.  Quest’anno Eletta Del Castillo e Giuditta
Perriera leggeranno in scena il testo di Eleonora Lo Curto “RITA NON PARLARE” dedicato alla storia di Rita Atria con le musiche dal vivo di Serena Ganci.

Un omaggio a Franco Scaldati, a dieci anni dalla sua scomparsa: autore e direttore indimenticato di due edizioni delle Orestiadi, “IO E FRANCO” è un progetto a cura del regista Franco Maresco, grazie alla collaborazione con l’Associazione Lumpen e Babel di Palermo: il 21 luglio un incontro per raccontare Scaldati tra Umberto Cantone e Franco Maresco, la proiezione del Film “IL RITORNO DI CAGLIOSTRO” (a vent’anni dalla sua uscita in sala) e la mostra fotografica a cura di Valentina Greco e Francesco Guttuso.

Tornano le favole con il “PINOCCHIO” di Collodi del Teatro del Carretto, a vent’anni dal suo debutto arriva a Gibellina, lo storico, indimenticabile spettacolo che, il 22 luglio, metterà insieme la poetica delle favole e i linguaggi del Teatro contemporaneo, per una performance dal sapore unico.

Un incontro fra Oriente e Occidente, nel quale la Sicilia assume un ruolo privilegiato, per la propria posizione geografica al centro del Mediterraneo che l’ha resa, nella storia, crocevia e culla di saperi, in linea con la storia e gli interessi delle Orestiadi, sarà lo spettacolo scritto da Alberto Samonà “IL DERVISCIO DI BUKHARA” in scena, in prima nazionale, il 23 luglio con Stefania Blandeburgo e Davide Colnaghi. Teatro, cinema e arte si incontrano alle Orestiadi, nel segno di Mimmo Paladino, artista eclettico e poliedrico, che da sempre ha un legame fortissimo, storico, con le Orestiadi e che quest’anno ci ha donato l’immagine del Festival, dalla sua collezione dedicata a Pinocchio. Il 29 luglio presenteremo il suo nuovo Film “LA DIVINA COMETA”, proprio ai piedi della sua la Montagna di Sale che fu scena de La sposa di Messina nel 1990 e che oggi risiede stabilmente al Baglio Di Stefano.

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