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Arrestata Rosalia Messina Denaro, gestiva la "cassa" di famiglia - Trapani Oggi

Castelvetrano | Cronaca

Arrestata Rosalia Messina Denaro, gestiva la "cassa" di famiglia

03 Marzo 2023 07:45, di Laura Spanò
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E' la prima delle quattro sorelle dell'ormai ex boss

Finisce in carcere anche un'altra delle sorelle di Matteo Messina Denaro. Stamane i Ros hanno arrestato Rosalia Messina Denaro, 68 anni, mamma di Lorenza Guttadauro, avvocato, che assiste lo zio dal giorno del suo arresto. Per anni ha coperto del fratello, ha tenuto la cassa della «famiglia» dalla quale il padrino trapanese attingeva per le sue spese e ha gestito la rete di trasmissione dei «pizzini» che hanno consentito al capomafia di tenere i rapporti con i suoi e disporre delle questioni economiche e strategiche di Cosa nostra.

Un ruolo di primo piano quello conquistato da Rosalia Messina Denaro, prima delle quattro sorelle del boss, che oggi è stata arrestata dai carabinieri del Ros con l’accusa di associazione mafiosa.  Una donna d’onore, secondo la Direzione distrettuale antimafia di Palermo, con suo peso specifico all’interno dell’organizzazione. In certi momenti Rosalia sarebbe stata l’alter ego del fratello latitante per trent’anni. Ed è ascoltando le conversazioni di famiglia incrociate con altre informazioni riservate che il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e l’aggiunto Paolo Guido hanno capito che Messina Denaro stava male e aveva bisogno di cure.

L’inchiesta

Con il suo arresto l'indagine coordinata dalla Procura di Palermo ha aggiunto un altro tassello alla complessa ricostruzione della lunghissima latitanza di Matteo Messina Denaro. Rosetta, così come viene chiamata dai familiari ha sposato Filippo Guttadauro, fratello del capomafia di Brancaccio, Giuseppe, in carcere al cosiddetto ergastolo bianco dopo aver scontato 14 anni per associazione mafiosa. Stessa sorte ha avuto il figlio maschio della donna, Francesco, il nipote prediletto di Messina Denaro che sta espiando una condanna definitiva a 16 anni sempre per mafia.

I Messina Denaro a Castelvetrano

Una saga criminale quella dei Messina Denaro, Capostipite  don Ciccio, fu trovato morto il 30 novembre del 1998, era latitante da otto anni (passati anche anche lui in provincia di Trapani, tra Calatafimi il Belice e Castelvetrano). Era stato vestito di tutto punto e pronto per la sepoltura. Una telefonata anonima giunta al centralino del commissariato di Castelvetrano avvertì la polizia che c’era un cadavere per strada. Dei suoi 6 figli l’erede al trono, Matteo, è finito in cella dopo 30 anni di latitanza, mentre Salvatore, primogenito, scarcerato nel 2006 dopo avere scontato una lunga condanna per mafia, è stato riarrestato nel 2010 con le stesse accuse.

Un'altra figlia di don Ciccio Patrizia, per anni «postina» dei messaggi del fratello ricercato, sconta una condanna a 16 anni e detenuto è anche il marito Vincenzo Panicola. Ma i guai giudiziari hanno avuto anche i mariti delle due sole figlie ancora libere: Bice e Giovanna. Il consorte di Giovanna, Rosario Allegra, è morto in carcere nel 2019, quello di Bice, Gaspare Como, è ancora dietro le sbarre. E oggi è toccato alla primogenita: Rosetta.

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