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Connecting People sul rinvio a giudizio per la gestione di Cie e Cara - Trapani Oggi

Castelvetrano | Cronaca

Connecting People sul rinvio a giudizio per la gestione di Cie e Cara

28 Marzo 2014 14:49, di Ornella Fulco
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In merito alla notizia, diffusa nei giorni scorsi, del rinvio a giudizio, da parte del tribunale di Gorizia, dei vertici e di alcuni dipendenti della ...

In merito alla notizia, diffusa nei giorni scorsi, del rinvio a giudizio, da parte del tribunale di Gorizia, dei vertici e di alcuni dipendenti della società "Connecting People", con sede legale a Trapani, che ha gestito per alcuni anni il Cie e il Cara di Gradisca d'Isonzo, giunge una nota ufficiale della società che pubblichiamo integralmente. “Il Consorzio Connecting People ed i suoi vertici, preso atto della campagna stampa scatenatasi, a seguito del rinvio a giudizio, avanti il Tribunale di Gorizia, per l'udienza del 12/6/2014, con riferimento ai reati di associazione a delinquere, truffa e frode in pubbliche forniture, intende precisare quanto di seguito. Ècon la massima serenità che verrà affrontato il processo nell'assoluta convinzione che lo stesso si concluderà con una sentenza di proscioglimento. Dispiace solo che venga procrastinata di alcuni anni (tale è la presumibile durata del processo) una soluzione che poteva essere adottata anche a breve. È, infatti, già presente in atti una relazione contabile della Prefettura, vista anche dal Ministero degli Interni (relazione sulla base della quale la Prefettura si è presa la responsabilità di non costituirsi parte civile e di non affrontare alcun giudizio contabile nei confronti di alcuno) che attesta la correttezza contabile dei dati forniti dal Consorzio e delle fatturazioni effettuate (se lievi errori vi sono, essi sono a danno e non a favore del Consorzio stesso). Laddove i dati non avessero convinto il giudice - poiché non in sintonia con quelli elaborati dalla Guardia di Finanza - sarebbe bastata una perizia contabile per sgombrare il terreno da ogni dubbio e chiudere la vicenda con l'auspicata decisione di non doversi procedere. Poiché il giudice ha ritenuto che tali richieste istruttorie possano trovare spazio solamente in ambito dibattimentale, si prende atto di tale decisione con la tranquillità che a tempo debito ogni cosa verrà chiarita".

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