Covid/19. Nuovo caso al Tribunale di Trapani
Si tratta di un'impiegata della Segreteria della Presidente del Tribunale
Ancora un nuovo caso di positivitĂ al coronavirus presso il Tribunale di Trapani. Si tratta di un'impiegata della Segreteria della Presidenza del Tribunale. Ieri mattina tra l'altro era stato lo stesso presidente del Tribunale Andrea Genna a decidere in via precauzionale la sospensione di tutte le attivitĂ giudiziarie, dopo che era stato accertato un caso positivo al Covid/19. Si trattava di un dipendente comunale che svolge attivitĂ di custode a Palazzo di Giustizia e che ieri mattina aveva avvertito telefonicamente di essere positivo al virus. Ieri era stato inibito a tutto l'accesso al Palazzo di Giustizia ed era stata eseguita la sanificazione.
Stamane la signora avuta la conferma di essere positiva al covid/19 e si è subito allontanata così come tutti gli altri dipendenti che erano venuti in contatto con la donna.
“Mentre i dirigenti degli uffici giudiziari sono impegnati nella redazione dei progetti organizzativi triennali e per i carichi esigibili, la pandemia avanza nei palazzi di giustizia e le Istituzioni sono a oggi silenti”. Lo denuncia l’Associazione nazionale magistrati, che parla di “carenze diffuse e rischi cui vengono esposti gli operatori e gli utenti”, lamentando che “i magistrati, continuano a disporre di applicativi inadatti per celebrare udienze a distanza, reti di connessione inefficaci; mancano le dotazioni informatiche per lo smart working del personale giudiziario; magistrati, avvocati, personale e utenti utilizzano aule e spazi inadatti a ospitare le udienze in presenza”.
“Si adotti in maniera estesa nel Paese l’opera di screening tramite tamponi che sta iniziando al tribunale di Milano, per garantire continuità , in sicurezza, all’amministrazione della giustizia”. Lo chiede invece Luigi Pansini, segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense.
Il Governo intanto lavora a un pacchetto giustizia per non bloccare l’attività giudiziaria e non esporre a rischio contagio: magistrati, avvocati e personale. Al provvedimento lavora il ministero guidato da Alfonso Bonafede, e dovrebbe vedere la luce in tempi brevi e tiene conto delle sollecitazioni e problematiche sollevate in questi giorni dagli operatori della giustizia. Si punta a incrementare la digitalizzazione e i processi da remoto. Tra le ipotesi ci sono misure per consentire il deposito telematico degli atti da parte degli avvocati, invocato da tutta la categoria e sollecitato dall’Unione delle camere penali come intervento “urgente” e indifferibile, a maggior ragione nel pieno della pandemia.
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