Due pescherecci sequestrati da motovedetta libica
L'Afrodite Pesca e il Matteo Mazzarino sono stati dirottati verso il porto Ras Al Hilal
Due pescherecci iscritti al compartimento marittimo di Mazara del Vallo sono stati sequestrati, ieri, da una motovedetta libica. Si tratta dello "Afrodite Pesca", di proprietà della omonima società armatoriale dei fratelli Pellegrino (140 tonnellate di stazza lorda, con 6 uomini di equipaggio a bordo comandati dal capitano Vincenzo Pellegrino) e del “Matteo Mazzarino”, di proprietà della società armatoriale M.C.V. Pesca dell’armatore Vincenzo Asaro (sette uomini di equipaggio al comando del capitano Alberto Figuccia).
Il sequestro sarebbe avvenuto a circa 29 miglia dalla costa libica. La motovedetta, arrivando sul luogo, avrebbe cominciato a sparare senza alcun preavviso colpi di arma da fuoco, provocando danni alla cabina e alle attrezzature dell'Afrodite e soltanto per una fatalitĂ non si sono registrati feriti. I militari libici, saliti a bordo dei due natanti, hanno intimato ai comandanti di intraprendere la navigazione verso la costa libica. I due pescherecci sono giunti in nottata al porto Ras Al Hilal. Gli equipaggi stanno bene e non risultano agli arresti. Gli stessi militari libici, appena arrivati in porto, avrebbero rassicurato i comandanti sul possibile rilascio dei due motopesca non appena quantificata la sanzione per l’attivitĂ svolta all’interno della ZEE (Zona Economica Esclusiva) che la Libia, dal 2005, ha stabilito unilateralmente estendendo, di fatto, le proprie acque nazionali 62 miglia oltre le 12 convenzionali.Â
Sulla vicenda è intervenuto il sindaco di Mazara Nicola Cristaldi: “Il sequestro è avvenuto in uno specchio acqueo che, illegittimamente ed unilateralmente, la Libia considera proprie acque territoriali, senza alcun assenso delle Autorità internazionali. Mazara del Vallo, città dell’accoglienza e multietnica, è un esempio da esportare per la presenza di popolazioni, religioni e culture diverse. Non possiamo accettare comportamenti di violenza da parte di Paesi rivieraschi che minacciano di intaccare la vocazione della cultura dell’accoglienza e del rispetto della nostra Città . Sono certo – prosegue Cristaldi – che le Autorità diplomatiche italiane interverranno con urgenza per assicurare la sicurezza dei nostri marittimi e la tranquillità delle loro famiglie. L’episodio – conclude il primo cittadino - è vissuto con angoscia dalla popolazione sia perché richiama il triste ricordo della detenzione subita dai nostri pescatori negli passati nelle carceri libiche, sia perché altri pescherecci illecitamente sequestrati dalla Libia non hanno fatto più ritorno a Mazara e sono stati lasciati in abbandono come nel caso del Damiela L. sequestrato sei anni fa”.
“Siamo in stretto contatto con la Farnesina ed il Governo Regionale, fiduciosi che la vicenda possa essere risolta nel breve tempo possibile" ha dichiarato il presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu, Nino Carlino, appena appresa la notizia, attraverso il Comando della Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo, del fermo dei due pescherecci. "Ci auguriamo e siamo fiduciosi, confidando nelle Istituzioni nazionali e regionali che rapidamente questa ennesima crisi venga risolta”.
Preoccupazione è stata espressa dal presidente del Consiglio comunale di Mazara, Vito Gancitano, che ha espresso, a titolo personale e del massimo consesso cittadino, solidarietà agli armatori dei pescherecci e alle famiglie dei pescatori.
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