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Giro di prostituzione: eseguite quattro misure cautelari

20 Novembre 2013 12:52, di Redazione
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Tre marsalesi e una donna di origine colombiana sono sono stati raggiunti da una serie di misure cautelari disposte dal Gip del Tribunale di Marsala e...

Tre marsalesi e una donna di origine colombiana sono sono stati raggiunti da una serie di misure cautelari disposte dal Gip del Tribunale di Marsala ed eseguite, alle prime luci dell'alba di oggi, dai Carabinieri della Compagnia di Marsala e da militari di Genova-Portoria. I quattro sono ritenuti responsabili di induzione e favoreggiamento della prostituzione. Per Salvatore Imperiale, 48 anni, e Leonardo Petterico, 34 anni, sono scattati gli arresti domiciliari, mentre a Salvatore Brugnone, 69 anni, di Marsala ma residente a Mazara del Vallo, è stato notificato il divieto di residenza nel comune di Marsala. Nei confronti di Sandra Tatiana Giraldo Ordonez, 43 anni, originaria della Colombia, è stato disposto il divieto di risiedere nell'intero territorio siciliano. L'indagine "Squillo" era nata nel 2009 dopo i controlli eseguiti dai Carabinieri di Petrosino per localizzare una casa d'appuntamento gestita da Imperiale in contrada Fossarunza. I militari dell'Arma, anche tramite intercettazioni telefoniche e ambientali, avevano accertato che nell'abitazione veniva esercitata attività di prostituzione da parte di numerose donne, per la maggior parte di origine sudamericana, e portato alla luce l'attività di una vera e propria rete di supporto logistico che consisteva nel mettere a disposizione delle ragazze abitazioni nel territorio di Marsala e Trapani, nel trasporto delle stesse nei luoghi dove avvenivano gli incontri con i clienti, nel curare la pubblicità su quotidiani a tiratura regionale, nel rifornirle di schede telefoniche e, soprattutto, nell'imporre e riscuotere una percentuale sugli incassi delle donne. L'attività, che in un primo momento era stata svolta nella casa di Salvatore Imperiale, era stata successivamente divisa in due tronconi - a Marsala e a Trapani - gestiti rispettivamente da Imperiale e Brugnone e da Petterico e Giraldo Ordonez.Quest'ultima, oltre a prostituirsi, aveva anche il compito di vigilare, all'interno delle case, sul comportamento delle altre prostitute. In questa attività era coadiuvata da una connazionale, anch'essa colpita da provvedimento restrittivo, che - al momento - non è stata rintracciata. Le case di appuntamento venivano scelte in zone poco frequentate per evitare di dare nell'occhio e attirare l'attenzione delle forze dell'ordine. Le ragazze, nei loro contatti telefonici con i clienti, oltre a fornire delucidazioni sulla tariffa richiesta - 70 euro - davano indicazioni su come raggiungere le abitazioni, spesso contrassegnate con frecce rosse sui muri di recinzione dei terreni su cui sorgevano, o lasciando particolari oggetti in vista sulla strada. Nel corso dell'operazione sono state effettuate perquisizioni domiciliari e personali che hanno portato al rinvenimento di un certo numero di preservativi che sono stati posti sotto sequestro come è avvenuto per la casa di contrada Fossarunza.

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