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Partanna | Attualità

Il Consiglio comunale adotta la "Carta dei diritti della bambina"

05 Novembre 2018 11:52, di Redazione
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L'iniziativa mira a tutelare i diritti delle bambine e contrastare le discriminazioni di genere

Tutelare i diritti delle bambine, contrastare le discriminazioni di genere con particolare attenzione all’ambito scolastico, promuovere azioni concrete fra la comunità per approfondire il concetto di femminilità e la sua valenza per la crescita sociale. Sono solo alcuni dei principi sanciti dalla "Carta dei diritti della bambina", la cui adozione è stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale di Partanna. L’adozione della Carta è frutto del lavoro svolto dalla IV Commissione consiliare ai Servizi sociali e dall’Assessorato alle Politiche Sociali di concerto con il locale club  Fidapa che ha promosso l’iniziativa nell’ambito di un progetto portato avanti dall’associazione culturale femminile a livello nazionale.

“La parità fra i sessi e il contrasto fin dall’età infantile alla violenza di genere è parte integrante degli impegni di questa amministrazione - ha affermato l’assessora Cangemi -. L’obiettivo della Carta è quello di abbattere i muri che ancora oggi ostacolano le bambine nel progresso formativo e sociale ed offrire loro le stesse opportunità dei coetanei maschi”.

L'amministrazione comunale intende ampliare i servizi comunali offerti creando degli sportelli di ascolto per gli adolescenti e per i genitori e coinvolgendo le organizzazioni sociali e di volontariato del territorio anche attraverso la sottoscrizione di un apposito protocollo d’intesa con l’ente locale.

È prevista anche  l’organizzazione di un convegno e di una marcia il prossimo 25 novembre in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

“L’adozione della Carta - ha concluso il sindaco Nicolò Catania – ci spinge ad impegnarci per favorire azioni efficaci contro la discriminazione di genere. Obiettivo che intendiamo incentivare con il supporto di scuole, associazioni culturali cittadine, in particolar modo femminili, e in generale con tutte le realtà della società
civile che vorranno collaborare”.  

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