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Intervento del Servizio Veterinario Asp in via Amari, Rizzi presenta querela

20 Novembre 2017 12:05, di Redazione
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La vicenda dell'anziana che ospitava nella sua abitazione di via Emerico Amari, nel quartiere Sant'Alberto, numerosi gatti in condizioni igienico-sani...

La vicenda dell'anziana che ospitava nella sua abitazione di via Emerico Amari, nel quartiere Sant'Alberto, numerosi gatti in condizioni igienico-sanitarie preoccupanti, chiusasi con il sequestro e l'affidamento dei felini a due ambulatori veterinari per le cure del caso, potrebbe avere degli strascichi legali nei confronti di dipendenti del Servizio Veterinario dell'Asp di Trapani. L'animalista Enrico Rizzi, infatti, intervenuto sul luogo nelle giornate di giovedì e venerdì scorsi, su sollecitazione di alcuni abitanti della palazzina popolare in cui si trova l'appartamento della 77enne, ha segnalato al commissario straordinario dell'Asp, Giovanni Bavetta, e ad altri organismi competenti superiori, una serie di anomalie riscontrate nel comportamento dei responsabili del servizio. Lo scenario che si è presentato agli occhi degli intervenuti è stato desolante: i gatti vivevano insieme alla donna in un appartamento di 40 metri quadrati tra feci, insetti e sacchi per l’immondizia accatastati che causavano una oggettiva situazione di pericolo per l'igiene e la salute dei coinquilini. Rizzi riferisce che "nonostante ben tre esposti, indirizzati all’Asp di Trapani, alla Questura di Trapani e alla Procura di Trapani (tutti fra settembre e novembre 2017), l’unico caso di riscontro è stato quello dell’11 novembre 2017, quando, a causa dell’odore insopportabile proveniente dall’appartamento e su richiesta dei cittadini, è giunta sul posto la Polizia Municipale di Trapani, insieme al veterinario dell'Asp Francesco Castiglione, chiamato in quanto veterinario reperibile" e che quest'ultimo, nonostante per accedere nell'appartamento avesse dovuto utilizzare un fazzoletto sulla bocca e avesse fatto "notare alla donna anziana anche un gatto gravemente malato ad un occhio e le condizioni agghiaccianti dell'ingresso", conferendo telefonicamente con il pubblico ministero di turno, abbia "negato ogni circostanza di quelle appena riportate e avrebbe anche redatto una relazione escludendo ogni ipotesi di maltrattamento, specificando nella relazione che i gatti stavano bene". "Il 16 novembre - prosegue il presidente del Noita onlus - mi sono recato nuovamente sul posto e trovando la stessa identica situazione ed oltre una decina di cittadini in strada, letteralmente esasperati, ho richiesto l'intervento della Polizia Municipale. L’intervento è stato rifiutato poiché, interloquendo con l'ispettore Bevilacqua, il veterinario Castiglione aveva reso una relazione assolutamente negativa, di ostacolo ad ogni tipo di intervento e, anzi, confermando di aver interloquito con l’ufficio e di aver avuto conferma della non necessità dell’intervento". Rizzi riferisce che anche la Polizia di Stato, giunta sul posto su sua richiesta, avrebbe ricevuto dal Servizio Veterinario dell'Asp "la medesima risposta e che non vi era nessun veterinario in ufficio che poteva raggiungere l’abitazione dell’anziana" e di aver parlato con il dipendente dell'Asp e autista del dirigente Messineo, Francesco Messineo, il quale lo "ha semplicemente e frettolosamente congedato" dicendo che "non c'era nessun veterinario e di dover ottemperare ad altri compiti”. Non soddisfatto della risposta, l'animalista si è recato nella sede dell'Asp insieme alla vice presidente dell'associazione, Monia Culcasi, e ad alcuni cittadini. "Giunti sul posto alle ore 12.45 - racconta - abbiamo notato la veterinaria Silvana Cascio nel suo ufficio e ho quindi richiesto l’intervento dei Carabinieri, spiegando loro la situazione: con i militari la dottoressa si è giustificata affermando di non poter intervenire, pur essendo regolarmente in servizio, perchè quella attività non era di sua competenza. Il dato è assolutamente falso, poiché anche Cascio più volte ha effettuato interventi per reati a danno degli animali, anche svolgendo servizio di pronta reperibilità. All’uscita, comunque, i Carabinieri stessi mi hanno confermato che sarebbe intervenuto il dirigente veterinario Roberto Messineo, lo stesso pomeriggio alle ore 16.30". Così è avvenuto e Rizzi, insieme a Messineo, sono entrati nell'abitazione dove "gli escrementi degli animali erano addirittura sul letto dove dormiva l'anziana e sui cuscini e la puzza era talmente forte che un vigile urbano si è sentito male ed è stato soccorso da alcuni vicini di casa che lo hanno ospitato per diversi minuti; le pareti dell'immobile erano sporche di sangue di insetti morti, a terra si notavano scarafaggi morti ed un'infinità di pulci, mosche, zanzare e cimici; i gatti, dodici (alcuni la signora ha dichiarato di averli ceduti nei giorni scorsi) erano tutti all'interno". L'intervento è stato portato a termine il giorno seguente, 17 novembre, quando tutti gli animali, su disposizione di Messineo, sono stati portati in due ambulatori veterinari per le cure del caso. "In ragione di tali fatti - conclude Rizzi - ho provveduto, in data 18 novembre 2017, a ratificare denuncia-querela nei confronti del dottore Castiglione (per i reati di cui agli artt. 328 co I e 361 c.p.), della dottoressa Cascio (per i reati di cui agli artt. 328 co I e 340 c.p.), del dirigente ASp di Trapani, Servizio Igiene Alimenti (per il reato di cui all’art. 328 c.p.) e del signor Tarantino (per il reato di cui all’art. 340 c.p.)". Secondo il presidente del Noita onlus "la gravità dei fatti impone, peraltro, di provvedere ad immediati provvedimenti disciplinari a carico delle persone indicate per le gravi, se non addirittura gravissime condotte tenute in occasione dei fatti esposti". Lo stesso Rizzi riferisce sulla sua pagina Facebook di essere stato contattato dal legale di Castiglione  secondo cui il suo assistito "ha svolto l'attività in perfetta osservanza della legge e delle procedure, non omettendo alcunchè su quanto aveva constatato". Nel frattempo anche un gruppo di cittadini ha inviato una nota all'Asp e alle altre autorità competenti - corredata da firme - in cui si segnalano le presunte anomalie registrate nell'intervento.

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