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Trapani | Cronaca

La Polizia arresta uno dei rapinatori nella villa del dottor Salone

14 Agosto 2019 12:49, di Redazione
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A lui si è risaliti con il Dna

Francesco Paolo Cammareri, trapanese, pluri pregiudicato, è stato arrestato dalla Polizia di Stato in esecuzione all’ordine di custodia cautelare emesso dal GIP di Trapani.
Il Cammareri sarebbe, secondo quanto appurato dagli uomini della “Sezione Delitti Contro i Patrimonio e la P.A.” della Squadra Mobile di Trapani,  uno dei quattro rapinatori che nella nella notte dello scorso 21 gennaio irrompevano nella camera da letto dei coniugi Salone- Maltese, due medici molto noti in città, col volto travisato e con delle luci da speleologo sul capo, invitandoli  a  consegnare i preziosi sotto la minaccia di una pistola. I quattro narcotizzavano la donna con l’utilizzo dell’etere, legandole polsi e caviglie con delle fascette in plastica, e si dirigevano col dottor Salone  presso il piano sottostante, alla ricerca del caveau.
Mediante l’ausilio di un flessibile, i rapinatori creavano un varco nella parete del caveau, accedendovi e forzandovi la cassaforte, dalla quale sottraevano circa 30.000 euro in contanti e preziosi dal valore di circa un milione di euro.
Durante, la rapina, i malfattori si impossessavano anche di una “Smith & Wesson” cal. 32 a tamburo, munita di cinque proiettili del medesimo calibro, custodita dal medico nel comodino della sua camera da letto.   In occasione del primo sopralluogo, si repertavano una sigaretta Chesterfield Rossa, rinvenuta nella camera da letto, e una delle fascette utilizzate per immobilizzare la vittima, che venivano trasmessi al Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Palermo per l’estrapolazione del DNA.
Intanto, si acquisiva materiale organico di alcuni pregiudicati della città che veniva inviato alla Polizia Scienti per l’estrazione del DNA e la successiva comparazione dello stesso con quello estratto dalla sigaretta e dalla fascetta rinvenute sulla scena del crimine.
Da tale  accertamento si appurava che il DNA presente su tali reperti apparteneva al noto pluripregiudicato trapanese  Francesco Paolo Cammareri, nei cui confronti veniva redatta una richiesta di custodia in carcere. Il Cammareri, gravato da numerosi precedenti per delitti conto il patrimonio, la persona e in materia di stupefacenti, stava espiando in ragione di una certificata patologia che ne pregiudicherebbe il visus, la detenzione domiciliare dopo la condanna alla pena complessiva di oltre 20  anni di reclusione. Ora è stato associato presso la casa circondariale di Trapani.
Continua la caccia agli altri tre della banda.

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