La Polizia Municipale sequestra circa 4mila ricci pescati di frodo
Circa quattromila ricci di mare, pescati abusivamente, sono stati sequestrati dalla Polizia Municipale e riportati in mare dal personale della Delegaz...
Circa quattromila ricci di mare, pescati abusivamente, sono stati sequestrati dalla Polizia Municipale e riportati in mare dal personale della Delegazione di spiaggia della locale Guardia Costiera. I ricci erano stati pescati e posti in ceste di plastica trasportati su due auto: il sequestro è stato effettuato dagli agenti della Polizia Municipale sulla strada sterrata nei pressi di Cala Mancina, una zona di mare molto ricca di ricci, destinati ai mercati trapanesi e palermitani dove vengono impiegati quale condimento per la pasta o come gustoso antipasto, raggiungendo prezzi altissimi. L'operazione rientra nell'attività di controllo del territorio, finalizzata alla salvaguardia dell'ambiente: "La nostra è un'azione a 360 gradi – dice il comandante Giuseppe Messina – contro inquinamento, abusivismo, bracconaggio". Tre pescatori di frodo (non sanvitesi) sono stati denunciati all'autorità giudiziaria e l'attrezzatura da pesca è stata posta sotto sequestro. I militari della Guardia costiera, guidati da Salvatore Morello, hanno provveduto in tarda serata a gettare in mare i ricci che sono stati distribuiti su una vasta zona di fondale per assicurare loro la sopravvivenza. La legge consente ai subacquei la raccolta di un massimo di 50 ricci a persona, e ogni abuso in questo senso viene considerata pesca di frodo: "Purtroppo il nostro mare spesso viene razziato da pescatori di frodo che provengono da altre città – dice l'assessore alla Pesca, Giacomo Pappalardo – I controlli sono continui ma tra costa e secche la zona di mare dove questi operano è molto ampia, e non è facile coglierli in flagranza". Perché scattino il sequestro e la denuncia è necessario trovare i pescatori in possesso dei ricci pescati, ma spesso all'arrivo degli agenti, da terra o a mare, se ne disfano gettando fuori dalla barca il pescato; molti di questi pescatori di frodo risultano nullatenenti, e le pesanti sanzioni amministrative elevate (fino a 4 mila euro) non vengono quasi mai pagate. "Ringrazio la Polizia Municipale per questo ennesimo intervento che ha evitato un enorme danno all'ecosistema – dice il sindaco Matteo Rizzo – Io spero che anche grazie alla collaborazione di chi assiste a questi atti illegali e avverte le forze dell'ordine si possa arginare il fenomeno della pesca di frodo che sta impoverendo il nostro meraviglioso mare". Nella catena alimentare i ricci occupano un posto importantissimo, costituendo cibo per i grossi pesci pregiati quali le Orate ed i Saraghi: senza loro l'intero sistema rischia di saltare, con pesanti ripercussioni sulla pesca professionale.
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