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"L'acqua che non vogliamo". La protesta dei sindaci si sposta al Tribunale

20 Maggio 2013 11:59, di Redazione
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Protesta simbolica sulle scale del Palazzo del Tribunale di Trapani, stamattina, per i sindaci dei comuni dissalatore-dipendenti. Presenti, in rappres...

Protesta simbolica sulle scale del Palazzo del Tribunale di Trapani, stamattina, per i sindaci dei comuni dissalatore-dipendenti. Presenti, in rappresentanza delle rispettive comunità, i primi cittadini di Erice, Buseto Palizzolo, Custonaci e Paceco,  uniti dalla comune volontà di rivendicare un diritto, quello all’acqua pubblica, potabile e sicura, senza discriminazioni fra cittadini. I sindaci recavano con sè alcuni campioni di acqua prelevati dai rubinetti delle case in diverse parti di territorio la cui colorazione, dal paglierino - nel migliore dei casi - all'arancio scuro, lascia poco spazio all'interpretazione sulla qualità dell'acqua proveniente dall'impianto di dissalazione di Nubia gestito da Sicilacque. I campioni sono stati mostrati al presidente del Tribunale, Roberto De Simone, nel corso dell'incontro di stamattina al quale hanno partecipato anche il presidente del Consiglio comunale di Erice e alcuni consiglieri comunali della Vetta. "La magistratura - ha commentato il sindaco di Erice Giacomo Tranchida - si rivela più vicina ai diritti dei cittadini rispetto al potere politico e di governo regionale che invece continua ad essere latitante”. Dei giorni scorsi la notizia che il presidente del tribunale di Trapani ha accolto il ricorso, presentato dall'avvocato Maltese, legale incaricato dall'amministrazione comunale ericina, con cui si chiede la nomina di un perito che dovrà esprimersi sulla qualità dell’acqua proveniente dal dissalatore e sulle cause dell’erosione delle tubazioni comunali, danneggiate – secondo l’amministrazione ericina - dalla quantità di cloruro di sodio comunque presente nell’acqua dissalata. Nel ricorso viene anche chiesto di valutare i danni causati e le spese da sostenere per la sostituzione dell’intera condotta, a cui potrebbe far seguito la class action a ristoro dei danni subiti dai cittadini. L'ingegnere Giuseppe Pirrello, di Alcamo, si presenterà in tribunale il prossimo 7 giugno per ricevere gli incartamenti necessari e prestare giuramento.

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