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Omicidio Mirarchi, ecco chi è uno dei presunti assassini [VIDEO] - Trapani Oggi

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Omicidio Mirarchi, ecco chi è uno dei presunti assassini [VIDEO]

23 Giugno 2016 09:54, di Ornella Fulco
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Èil 45enne Nicolò Girgenti uno dei presunti assassini del maresciallo dei Carabinieri Silvio Mirarchi ferito lo scorso 31 maggio durante un'operazione...

Èil 45enne Nicolò Girgenti uno dei presunti assassini del maresciallo dei Carabinieri Silvio Mirarchi ferito lo scorso 31 maggio durante un'operazione di servizio nelle campagne marsalesi e poi deceduto per la gravità delle ferite riportate. L'uomo, agricoltore, incensurato, è stato individuato e arrestato dai militari del Comando provinciale di Trapani in collaborazione con i colleghi dello Squadrone eliportato "Cacciatori di Calabria" e del Ros. E' stato appurato che, fino allo scorso mese di marzo, Girgenti gestiva le serre - nelle quali è stata rinvenuta una piantagione di cannabis indica - affidate a Francesco D'Arrigo,  arrestato nelle ore successive al fatto dai militari dell'Arma. Decisivi per l'arresto di uno dei presunti assassini sono stati l'esame delle immagini registrate da telecamere di sorveglianza della zona - che hanno ripreso l'auto dell'agricoltore lungo la possibile via di fuga dai luoghi - e lo "stub", l'esame che ha evidenziato tracce di polvere da sparo specifiche di una delle due pistole utilizzate nella sparatoria, un revolver calibro 38, sulla sua pelle e i suoi indumenti, sequestrati dai Carabinieri prima che riuscisse a lavarli. Sia questa sia l'altra pistola - una semiautomatica calibro 9x19 - da cui sono partiti i colpi contro Mirarchi e il suo collega, dopo che si erano qualificati come carabinieri e i cui bossoli sono stati trovati sul luogo della sparatoria, non sono ancora state recuperate. Gli investigatori hanno trovato, invece, all'interno della serra, un mozzicone di sigaretta riconducibile a Girgenti, come dimostrato dagli accertamenti del Ris. L'uomo aveva provato a sviare i sospetti degli inquirenti affermando che quella sera era rimasto a casa e che si era addormentato intorno alle 22 ma l'analisi dei tabulati telefonici ha dimostrato che la sua utenza era attiva e aveva agganciato una cella compatibile con il luogo della sparatoria. Dalle indagini - coordinate dalla pm Anna Sessa della Procura di Marsala - è anche emerso che lui stesso, insieme a complici non ancora identificati, stava rubando piante di canapa indiana dalla serra, approfittando dell'assenza di D'Arrigo, del quale era socio occulto ma infedele, come si evince da conversazioni intercettate dai Carabinieri nelle quali Girgenti si lamentava dell'"inferno" che era avvenuto (riferendosi al colpo andato a monte e non alla morte del carabiniere). Le indagini - ha sottolineato il procuratore capo di Marsala Vincenzo Pantaleo - proseguono per individuare gli altri autori della sparatoria. Alla conferenza stampa, svoltasi stamane al Comando provinciale dei Carabinieri per illustrare i particolari dell'operazione, hanno partecipato oltre a Pantaleo, la sostituto procuratore Sessa, il comandante provinciale Stefano Russo e altri ufficiali e sottufficiali dell’Arma. A Trapani è giunto anche il generale Giuseppe Galletti, comandante della Legione Carabinieri Sicilia, che ha voluto complimentarsi per il brillante risultato investigativo ottenuto.

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