Ritorna nella disponibilità di Carmelo Salerno l'attività commerciale
La Cassazione ha rigettato il ricorso della Procura
La ditta di prodotti ortofrutticoli, con un volume di affari annuo di 300 mila euro, è ritornata nella disponibilità di : Carmelo Salerno, ritenuto da investigatori e inquirenti, esponente di spicco della mafia di Paceco, coinvolto in diverse operazioni e condannato, in appello, a dodici anni di carcere nell'ambito del processo Scrigno che ha svelato gli intrecci tra Cosa nostra, politica e imprenditoria.
 L’attività commerciale, intestata secondo la tesi accusatoria a parenti ma di fatto riconducibile a Salerno, era stata sequestrata, lo scorso mese di maggio, dai carabinieri su disposizione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Trapani. In quella circostanza sono state anche contestate da parte dei carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro, sanzioni amministrative per un importo totale pari a euro 8500 poiché, tra l’altro, all’interno della ditta risultava un lavoratore non regolarmente assunto.
Il provvedimento di sequestro, però, era stato annullato dal tribunale del capoluogo in accoglimento del riesame presentato dai legali di Carmelo Salerno, avvocati Vito e Salvatore Galluffo.
A scrivere la parola fine alla vicenda, la Corte di Cassazione che, ieri, ha rigettato il ricorso del Pm. I giudici ermellini, accogliendo le tesi difensivi degli avvocati, hanno, pertanto, confermato la restituzione dell’attività commerciale.
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