Spaccio di droga ed estorsioni. Arresti ad Alcamo, Balestrate e Palermo [VIDEO]
L'attività è stata eseguita dai carabinieri di Partinico
I carabinieri della compagnia di Partinico hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di 11 persone tra la Sicilia e il Piemonte. Sono accusati di spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione. Le indagini sono state coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo.
Nove persone sono finite in carcere, per due è scattato l’obbligo di dimora nel comune di residenza. Il provvedimento è stato firmato dal gip di Palermo. Il blitz è stato compiuto a Palermo, Balestrate, Alcamo, Custonaci e Giaveno (Torino).
I nomi
Ecco gli indagati nell’operazione antidroga tra il Palermitano e il Trapanese: in carcere sono finiti Pietro Orlando, 65 anni, nato a Balestrate e residente a Sant'Ambrogio di Torino; Santo Daniele Salvaggio, 41 anni, nato a Palermo e residente a Partinico; Roberto Alestra, 54 anni, nato a Palermo e residente a Balestrate; Ignazio Impellizzeri, 65 anni, di Alcamo; Pietro Berri, 56 anni, di Custonaci; Giovanni Modica, 67 anni, nato a Castelvetrano e residente a Balestrate; Giacinto D’Angelo, 52 anni, di Palermo; Salvatore Russo, 51 anni, nato a Cento, in provincia di Ferrara, e residente a Palermo; Giuseppe Lombardo, 50 anni, di Palermo, già detenuto per altra causa al Pagliarelli.
Obbligo di dimora nel comune di residenza per Vincenzo Scalici, 46 anni, di Balestrate (nato a Palermo), e Gino Tornetto, 57 anni, di Borgetto.
L’indagine dei militari, condotta tra marzo 2019 e settembre 2020 e partita da un incendio doloso in uno stabilimento balneare di Balestrate, ha fatto emergere la presenza nel territorio di due gruppi criminali che avevano come principale attività lo spaccio di droga, in particolare cocaina e marijuana. Gli indagati, per comunicare, utilizzavano un linguaggio criptico: una specie di codice per la vendita e le forniture di sostanze stupefacenti.
Gli investigatori hanno documentato anche un episodio di estorsione, con continue minacce da parte di uno degli indagati nei confronti di un uomo, per costringerlo a saldare un debito maturato per l’acquisto di alcune dosi di stupefacente. Le indagini della Dda avevano portato a febbraio del 2020 al fermo di due persone che avrebbero progettato perfino un agguato nei confronti di un ragazzo di Mazara del Vallo che non aveva pagato una partita di droga.
È stato Filippo Bisconti, capo del mandamento mafioso di Belmonte Mezzagno arrestato nell’operazione Cupola 2.0 e adesso collaboratore di giustizia, a parlare di un nuovo capo che avrebbe imposto il suo potere attraverso estorsioni e intimidazioni nel territorio di Balestrate. Uno dei due fermati avrebbe organizzato l’agguato con l’obiettivo di uccidere o gambizzare il ragazzo debitore nei confronti suoi e dei suoi fornitori palermitani di 45 mila euro per la cessione di un chilo di cocaina avvenuta alcuni anni fa.
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