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Castellammare del Golfo | Cronaca

Squadra Mobile. Operazione "spurgo low cost", sette gli arresti [VIDEO]

27 Luglio 2023 14:11, di Laura Spanò
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Illecito smaltimento di rifiuti e inquinamento ambientale i reati contestati

AGGIORNAMENTO - Questi gli indagati nell’operazione Spurgo Low Cost della questura di Trapani. Il gip Lorenzo Jannelli ha disposto il carcere per Giuseppe D’Angelo, 65 anni di Castellammare del Golfo; ai domiciliari con il braccialetto elettronico sono finiti Giacomo D’Angelo 35 anni di Castellammare del Golfo, Aldo Ferrantelli di 61 anni residente a Castellammare del Golfo, Rosolino Foderà di 46 anni di Castellammare del Golfo, Maria Elena Ilardi di 42 anni, Antonino Buffa di 78 anni di Castellammare del Golfo, Sebastiano Ferrarello di 43 anni di Erice (Tp). Con lo stesso provvedimento il gip ha disposto il sequestro della società Dasca snc di Scaramuzzo e nominato l’amministratore giudiziario.

Illecito smaltimento di rifiuti e inquinamento ambientale, sette le misure cautelari di cui una in carcere e sei ai domiciliari. Eseguito stamane dalla Polizia un blitz denominato “spurgo low cost” tra le province di Trapani e Palermo.

Agenti della Squadra Mobile di Trapani e del Commissariato di Castellammare del Golfo, con il supporto della Guardia di Finanza di Alcamo e sotto il coordinamento dello Sco della Direzione Centrale Anticrimine, hanno eseguito un’ordinanza cautelare, emessa dal Gip di Palermo, nei confronti di altrettanti soggetti accusati, a vario titolo dei reati di associazione a delinquere finalizzata all’illecito smaltimento di rifiuti e inquinamento ambientale.

Tra gli indagati nei cui confronti sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza, figura anche il titolare di uno studio di biologia, il cui ruolo era sostanzialmente quello di favorire sistematicamente la societĂ  incaricata degli smaltimenti stilando referti stereotipati o falsificati, senza la previa esecuzione delle analisi, facilitando le attivitĂ  illecite e favorendo la massimizzazione dei profitti.

Le indagini, coordinate dalla DdA di Palermo, sviluppate mediante l’utilizzo delle più recenti e sofisticate tecnologie, hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza circa l’esistenza di una compagine associativa facente capo ad una società che si occupava della gestione di liquami e rifiuti in generale, mediante l’utilizzo di autospurghi muniti di cisterne, che attuava sistematicamente procedure illecite di smaltimento.

Le indagini condotte sia attraverso servizi di osservazione - diretta o mediante l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza – sia avvalendosi delle intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno portato a raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine ad un consolidato modus operandi della ditta che prelevava i contenuti delle fosse imhoff, appartenenti ad abitazioni private, esercizi commerciali o lidi balneari, e poi le sversava illecitamente nei tombini della città stessa (o talvolta di località limitrofe), ben sapendo che i liquami ed i rifiuti in generale sarebbero finiti nella condotta fognaria e quindi in mare, in assenza di un idoneo impianto di depurazione funzionante.

“La procedura illecita di smaltimento” - così come veniva effettuata e scoperta dagli investigatori, “sulla base dei gravi indizi raccolti, era in grado di cagionare la frequente avaria o persino la rottura delle pompe di sollevamento ubicate in alcuni tombini - proprio a causa dell’intasamento riconducibile all’accumulo di detriti derivanti dall’illegale sistematico sversamento”.

Il Comune a quel punto per risolvere i problemi conseguenti al malfunzionamento dei dispositivi idraulici, era costretto ad incaricare la stessa società ad intervenire per porre rimedio alle avarie, subendo di fatto delle truffe. “Le attività d’indagine  hanno infine permesso di raccogliere, in via incidentale, degli elementi indiziari, circa alcune condotte illecite poste in essere da due soggetti lavoranti presso la discarica del Comune di Camporeale (PA). Si tratta di illeciti compendiatisi in sversamenti di percolati, effettuati con modalità assolutamente illegali, nei terreni limitrofi all’area adibita a discarica”.

L’ordinanza cautelare prevede anche il sequestro della società e dell’intero compendio aziendale nonché la nomina di un amministratore giudiziario. Nell’operazione di polizia sono stati impiegati oltre agli operatori della Squadra Mobile di Trapani e del Commissariato di Castellammare del Golfo, anche i Reparti Prevenzione Crimine di Palermo e Catania ed un’unità eliportata del Reparto Volo di Palermo.

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