Torneo 6 Nazioni sempre più vicino: gli appassionati di rugby scalpitano
6 nazioni
Rugby e calcio sono due realtà completamente diverse, eppure la passione che ne sta alla base è la stessa. Anzi, nel rugby c’è probabilmente un rispetto ancora più intenso di tutti quei valori che dovrebbero rappresentare la base di ogni disciplina sportiva. Nel corso degli ultimi anni, tra l’altro, il mondo della palla ovale è cresciuto in misura esponenziale, con tante persone che si sono appassionate anche semplicemente tramite le scommesse online, imparando ad apprezzare le peculiarità di questo sport.
Uno degli eventi più importanti che sono legati all’universo del rugby sta per prendere il via a brevissimo. Stiamo parlando del Torneo 6 Nazioni, una delle manifestazioni più amate a livello internazionale quando si parla di questo sport, in cui sarà presente anche la Nazionale italiana, che avrà il complicatissimo compito di provare quantomeno a riassaporare il gusto di una vittoria che manca da diverso tempo.
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Il 6 Nazioni si avvicina: l’Italia si farà trovare pronta?
Una recente e interessante intervista che è stata pubblicata sul blog sportivo L’insider, ha visto protagonista Maxime Mbanda, attuale terza linea delle Zebre, nonché tra i convocati azzurri in vista del 6 Nazioni, che ha espresso tutta la sua felicità nel poter rappresentare l’Italia in questa edizione del celebre torneo.
Un motivo di orgoglio incredibile per uno come Maxime, che fin da quando era piccolo e si è avvicinato per la prima volta al mondo della palla ovale sogna di indossare la maglia azzurra e rappresentare questi colori in giro per il mondo. A volte i sogni si realizzano e poi diventano obiettivi, a cui se ne sommano sempre di nuovi. Per Mbanda, ad esempio, uno degli obiettivi più credibili in relazione al Torneo Sei Nazioni, che ormai è praticamente dietro l’angolo, è quello di provare a raggiungere una vittoria che agli azzurri manca addirittura dal mese di febbraio di sei anni fa. E a dare la carica, dalla panchina, ci sarà Franco Smith, un allenatore duro e di polso, che potrebbe essere la soluzione per guidare l’Italia alla sua prima vittoria in un Sei Nazioni dal 2015 a questa parte.
Una ventata di ricambio generazionale
Se l’obiettivo è quello di migliorarsi, cercando di fare quel salto di qualità che, fino ad ora, non è mai arrivato l’Italia del rugby sta in ogni caso attraversando un periodo un po’ complicato e quella serenità di cui tanto ci sarebbe bisogno in questo momento, in effetti, manca.
Nel prossimo mese di marzo, infatti, sarà tempo di elezioni che porteranno a votare per la presidenza della FIR, ovvero la Federazione Italiana Rugby: si tratta di un momento decisamente importante per tutto il movimento della palla ovale in Italia, anche per via del fatto che è in atto un vero e proprio ricambio dal punto di vista generazionale.
Anche Mbanda, nel corso dell’intervista, ha parlato di questo momento vissuto dall’Italrugby come di un periodo in cui, sfortunatamente, ha regnato un po’ di confusione, ma è necessario mettere in chiara evidenza quelli che devono essere gli obiettivi da raggiungere in futuro. È abbastanza facile intuire come la parola futuro sia da sempre legata alla gioventù: esattamente come i ragazzi più giovani che stanno cercando di farsi largo con la maglia azzurra, provando in tutti i modi a convincere il ct Franco Smith a farsi assegnare un posto in prima squadra. E, secondo il pensiero di Mbanda, sarà proprio l’apporto di tutti questi ragazzi a fare la differenza, a maggior ragione dopo che alcuni veterani, come ad esempio Ghiraldini, hanno detto addio alla Nazionale.
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