Trapani Calcio, Morace respinge le dimissioni di Boscaglia
Trapani, 11 giugno 2012- Un comunicato stampa secco e stringato del Trapani Calcio informa che " L'allenatore della prima squadra Roberto Boscaglia s...
Trapani, 11 giugno 2012- Un comunicato stampa secco e stringato del Trapani Calcio informa che " L'allenatore della prima squadra Roberto Boscaglia si è oggi incontrato con il Presidente Morace ed ha rassegnato le dimissioni dall'incarico. Il Presidente Morace le ha respinte confermando al tecnico la sua fiducia, invitandolo a continuare nel suo lavoro". Sin qui tutto come da previsione. L'amarezza della serie B sfuggita per due volte dopo essere stata a portata di mano non poteva portare ad altro che alle dimissioni del tecnico e al respingimento delle medesime da parte di un presidente galantuomo che sa essere riconoscente verso chi ha mostrato di saper raggiungere un risultato sportivo di prestigio. Ma il calcio, quello professionistico, è fatto, oltre che di stile e di garbo, anche dalla dura legge del mercato. Ed ora per il Trapani Calcio, a livello dirigenziale, si apre un periodo di riflessione. Perché se è vero come è vero che alla viiglia del campionato si sperava in una salvezza da raggiungere magari con sofferenza, da quello che poi si è visto in campo è chiaro che i discorsi sono altri. Le gerarchie nel calcio non sono più legate al blasone (Cremonese, Triestina, Frosinone, Portogruaro, Siracusa etc docent) ma alla programmazione ed alla sana gestione della società . Il campionato di Lega Pro da alcuni anni a questa parte fa approdare nella serie cadetta società che sono espressione di piccoli centri (Nocera, Gubbio, Castellammare di Stabia etc) dove passione e sana gestione economica convivono mentre squadre costruite in estate con propositi bellicosi si vanno poi a scontrare con la realtà di stipendi non pagati, di debito con gli enti previdenziali. Se a questo si aggiunge lo scandalo delle scommesse che ha investito anche la Lega Pro, allora il quadro che ne viene fuori è certamente a tinte fosche e invita a più di una riflessione. Di certo, non è giustizia quella federale che ha condannato società e giocatori non con una pena esemplare dal punto di vista della punizione sportiva, ma con ammende che hanno tutto il sapore di una Figc che vuole "fare cassa" piuttosto che applicare le pene previste. L'istituto del patteggiamento ha senso nella giustizia ordinaria, dove si vuole evitare di intasare le carceri, non nella giuistizia sportiva dove, al massimo, si liberano caselle nei campionati di pertinenza. Ecco, tutto questo, in generale, deve fare riflettere. Nel particolare, invece, le riflessioni della dirigenza granata saranno certamente altre. E' chiaro che un ciclo, bellissimo, che ha portato squadra e società dalla serie D alla Prima Divisione, è giunto al capolinea. In campo, nelle ultime giornate, abbiamo visto giocatori ormai appagati, senza stimoli, proprio nel momento in cui dovevano invece dimostrare di essere grandi professionisti. A correre e dare il meglio sono stati quelli che avevano giocato poco, a dimostrazione di come la panchina a volte sia salutare. Diversi giocatori, cui Trapani comunque dovrà sempre dire grazie per quello che hanno fatto (ma che dovranno a loro volta ringraziare Trapani per aver consentito loro di mettersi in vetrina), è tempo che lascino la città falcata per nuove, e auguri a loro, esaltanti prestazioni. Il presidente Morace ha ripetuto la sua promessa di portare Trapani in serie B. Certamente è cosciente che con questi giocatori non sarà possibile. Ha scommesso ancora sul tecnico, per gratitudine e per, forse, affetto filiale. Ci auguriamo che abbia ragione, che Boscaglia torni a cercare, e trovare, giocatori che abbiano "fame" e che vogliano mordere l'erba dei campi di Lega Pro con grinta, determinazione, sagacia tecnica e tattica. Ripetere la splendida stagione appena chiusa sarà molto difficile: ma non impossibile. Salvatore Morselli
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