Ucciso padre Michele Di Stefano, il corpo ritrovato in canonica
Padre Michele Di Stefano, 79 anni, parroco della chiesa "Gesù, Maria e Giuseppe" della frazione di Ummari, è stato ucciso. Il sacerdote, originario di...
Padre Michele Di Stefano, 79 anni, parroco della chiesa "Gesù, Maria e Giuseppe" della frazione di Ummari, è stato ucciso. Il sacerdote, originario di Calatafimi, presentava ferite alla testa, segno di colpi inferti con un corpo contundente, forse un bastone. E' stato ritrovato oggi pomeriggio senza vita nella stanza da letto della canonica. Di Stefano sarebbe stato sorpreso nel sonno visto che è stato rinvenuto a letto, in pigiama, quasi completamente nascosto dalle coperte. In base a quanto riferito dai Carabinieri intervenuti sul posto, l'abitazione era in ordine. Segni di effrazione sono stati ritrovati su una finestra che dà sul retro dell'abitazione. Ma l'ipotesi della rapina finita tragicamente viene esclusa dagli investigatori. La Procura della Repubblica di Trapani, che coordina le indagini condotte dal Comando provinciale dell'Arma, ha chiesto l'intervento del Ris di Messina. Il cadavere è stato scoperto da un abitante di Fulgatore, ex vicino di casa di don Michele, al quale i familiari del sacerdote si sono rivolti non vedendolo arrivare a Calatafimi, dove era atteso per il pranzo, dopo aver cercato senza esito di contattarlo al telefono. Il parrocchiano, giunto sul posto, ha fatto la macabra scoperta. La porta della canonica è stata trovata aperta e una lampada esterna tra l'abitazione e la chiesa era accesa. Don Michele Di Stefano era parroco di Ummari da tre anni e mezzo dopo aver ricoperto lo stesso incarico nel vicino centro di Fulgatore per 43 anni. Era fratello di un ex sindaco di Calatafimi. Per molti anni è stato assistente dei lavoratori di Azione Cattolica e assistente spirituale della Coldiretti provinciale. "Don Di Stefano era un uomo buono, cordiale e zelante che a Ummari aveva rapporti sereni con tutti", queste le parole dell'Amministratore apostolico della Diocesi di Trapani monsignor Alessandro Plotti dopo aver appreso dell'omicidio. "Avevamo celebrato insieme nel novembre scorso la festa del ringraziamento", ricorda Plotti che prosegue: "All’ultimo incontro del clero, avevo parlato a lungo con lui per avviare l’iter per il restauro della chiesa e del campanile della piccola frazione. Mi è sembrato totalmente sereno e mi aveva proposto di partecipare ad una cena con i suoi parrocchiani". Il vicario generale della Diocesi monsignor Liborio Palmeri si è detto sgomento per la tragica morte del sacerdote: "Nonostante l’età padre Michele non ha voluto lasciare il territorio della sua parrocchia, scegliendo di restare in mezzo al suo popolo. Lo ricordiamo per il suo tratto umano che lo rendeva particolarmente gioviale e vicino alla sua gente".
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