Visita ispettiva ieri al Centro di permanenza per i rimpatri di Milo
Il Centro sarà chiuso per lavori di ristrutturazione
Al Centro di permanenza per i rimpatri di Milo a Trapani al momento sono 56 gli ospiti rimasti. Nell'immediatezza della rivolta e dell'incendio infatti, la Prefettura, vista la situazione che si era venuta a creare, d'intesa con il questore di Trapani e i funzionari del dipartimento che si occupa dei migranti, ha effettuato l'alleggerimento della struttura. Quindi si è proceduto ad operazioni di rimpatrio o trasferimento in altro centro, di cento degli ospiti presenti.
Ieri mattina il Centro è stato oggetto di una visita da parte dall’avvocato Elena Luda, che rappresenta alcuni migranti all’interno della struttura. La stessa quando ha terminato la visita ha ribadito che gli stranieri non hanno la possibilità di lavarsi in quanto dalle docce esce acqua nera. Sembra che alcune delle persone rimaste sofrirebbero alcune patologie. La visita ispettiva ha visto la presenza anche dell’onorevole Giovanna Iacono, un rappresentante dalla Prefettura,Valentina Villabuona, presidente del PD della provincia di Trapani e Responsabile del Dipartimento regionale Immigrazione del partito.
Il Centro sarà chiuso per lavori di ristrutturazione.
Il deputato Lo Iacono ha anche raccontato le difficoltà vissute dagli ospiti all’interno del centro, anche solo per dormire annunciando la presentazione di una interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno, Piantedosi, per accertare quanto accaduto dentro la struttura durante e dopo l’incendio.
“Ho riscontrato una situazione che non esiterei a definire indecente – spiega Iacono in una nota al termine della visita -. Si tratta di un vero e proprio centro di detenzione in cui attualmente vivono 56 persone in spazi sottodimensionati rispetto alle effettive necessità. Ho raccolto diverse testimonianze e informazioni sugli ospiti, che spesso vivono situazioni di fragilità e che necessiterebbero un’attenzione immediata e specifica. La verità è che queste persone vengono recuperate dal mare e rinchiuse dentro i CPR senza aver commesso alcun reato, e che prima del cosiddetto 'Decreto Cutro' sarebbero state, invece, inserite nel circuito dell’accoglienza. La sintesi di come il Governo Meloni intende gestire il fenomeno migratorio: nasconderlo più in profondità possibile agli occhi dei cittadini e dimenticarsi dei diritti di chi qui arriva alla ricerca di un futuro”. Iacono ha annunciato che sarà presentata un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno Piantedosi perché “ci spieghi cosa realmente è accaduto nei giorni scorsi” ma soprattutto cosa avverrà adesso che la struttura sarà chiusa per ristrutturazione e i migranti saranno trasferiti. Serve chiarezza – conclude Iacono – per comprendere dove verranno portate queste persone e quale sarà il loro futuro”.
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