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Visita istituzionale all'hotspot, per la Commissione Europea la struttura esempio di best practice

04 Maggio 2017 23:19, di Ornella Fulco
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Una delegazione della Commissione Europea, insieme al capo del Dipartimento delle Libertà civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno, la prefett...

Una delegazione della Commissione Europea, insieme al capo del Dipartimento delle Libertà civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno, la prefetto Gerarda Pantalone, ha visitato stamane l'hotspot di Milo. La delegazione europea era guidata dal vice direttore della Direzione generale Migrazione e Affari interni, Simon Mordue, responsabile della rotta del Mediterraneo centrale, accompagnato dal capo Unità, Martin Shieffer e dal rappresentante in Italia della Commissione, Giovanni Cioffi. Ad accoglierli, oltre al prefetto Giuseppe Priolo, il sindaco Vito Damiano e rappresentanti delle forze dell'ordine e militari cittadine. della città Erano presenti anche i vertici di altre istituzioni che concorrono a vario titolo nel dispositivo che opera al momento degli sbarchi: il commissario straordinario dell’Asp, il presidente del Comitato CRI di Trapani, il rappresentante della Protezione Civile regionale, il vicario della Curia vescovile di Trapani, il presidente della Commissione per il riconoscimento dello status di rifugiato e i rappresentanti di Unhcr, Oim, Save the Children, Cir, Easo, Frontex e Medici senza Frontiere. Il prefetto ha evidenziato che la struttura è stata trasformata, nel dicembre 2015, da Cie in hotspot, in soli due giorni, in vista dell’imminente sbarco di 128 migranti. Successivamente, a seguito di miglioramenti ed adeguamenti, la struttura, che può accogliere fino a 400 persone, ha funzionato ininterrottamente ospitando, dalla data della sua attivazione e sino al 31 dicembre 2016, 21.314 migranti. Dal 1° gennaio sono state 3.543 le persone che vi sono transitate. Priolo ha sottolineato l’efficace sinergia istituzionale che consente il funzionamento del dispositivo destinato all’assistenza dei migranti e ha riferito che, tra CAS, Centri SPRAR e Comunità alloggio per minori, i migranti in provincia di Trapani sono più di 3.000. Un numero che, rispetto alla popolazione residente, esprime un rapporto tra i più alti a livello nazionale. La prefetto Pantalone ha espresso il proprio apprezzamento per la realtà trapanese, non solo come luogo di arrivo dei migranti ma anche della loro accoglienza nei centri, con una disponibilità complessiva di posti che supera i parametri percentuali fissati nel Piano nazionale di ripartizione rispetto alla popolazione residente. In relazione a ciò, ha rivolto al sindaco di Trapani un particolare ringraziamento da estendere a tutti i sindaci della provincia, sottolineando l’importanza di una piena condivisione delle strategie di accoglienza con le comunità ed i territori interessati. Ha, inoltre, indicato nell’hotspot trapanese un esempio di riuscita sinergia tra tutti gli attori, istituzionali e non, impegnati nelle procedure operative, ormai standardizzate per tutti i luoghi di sbarco italiani. La capo del  Dipartimento delle Libertà civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno ha infine evidenziato come il sistema italiano di assistenza ed accoglienza dei migranti sia volto a conciliare l'esigenza di sicurezza del territorio con il rispetto della dignità umana in assoluta coerenza con i principi che sottendono al recente intervento normativo in materia di immigrazione. Il recente D.L. n.13/2017 (convertito con la L. n.46 del 13/4/2017) promosso dal Ministro dell’Interno, Minniti, ha, tra le altre previsioni, fornito fondamento normativo all’istituzione degli hotspot conformemente al quadro normativo europeo, e ha disciplinato espressamente le operazioni di identificazione, fotosegnalamento e informazione sulle procedure di protezione internazionale, sul programma di ricollocazione in altri Stati membri dell'UE e sulla possibilità di ricorso al rimpatrio volontario assistito. Il capo della delegazione europea Simon Mordue ha riconosciuto nel modello trapanese uno degli esempi migliori sia di gestione degli sbarchi, con un hotspot ben strutturato, sia di accoglienza dei migranti ed ha annunciato che, nel prossimo mese di settembre, la Commissione Europea ha in programma la pubblicazione di un dossier in cui tale modello sarà indicato come best practice. Successivamente la delegazione ed la capo Dipartimento hanno visitato la struttura ricevendo informazioni sulle modalità di svolgimento delle procedure di pre-identificazione e di fotosegnalamento e tutta la conseguente attività (medica, assistenziale etc…) collegata alla permanenza dei migranti fino al loro rasferimento verso altre Regioni italiane. Anche gli interventi del sindaco Damiano, del questore e del commissario dell'ASP hanno arricchito di ulteriori contenuti le informazioni fornite ai visitatori.

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