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"Cambiare è possibile", il vescovo apre Giubileo in carcere

18 Dicembre 2015 14:55, di Ornella Fulco
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Dopo l’apertura delle “Porte Sante” nelle chiese giubilari, questa mattina il vescovo Pietro Maria Fragnelli ha aperto l’Anno Santo della Misericordia...

Dopo l’apertura delle “Porte Sante” nelle chiese giubilari, questa mattina il vescovo Pietro Maria Fragnelli ha aperto l’Anno Santo della Misericordia con i detenuti e il personale in servizio presso la Casa circondariale “San Giuliano” di Trapani. “Questo è il tempo di lasciarci toccare il cuore – ha detto nella sua riflessione iniziale - e, qualunque sia il dramma che avete vissuto o che avete provocato, non dovete dubitare dell’amore di Dio che ci raggiunge in qualsiasi realtà e situazione ci troviamo per offrirci il suo perdono”. Il vescovo si è soffermato anche sull’importanza di imboccare la via del cambiamento: “Il perdono ci fa uscire dal deserto della nostra vita. Per iniziare un vero cambiamento dobbiamo abbandonare i sentimenti di rancore, di vendetta, di violenza. La corruzione impedisce di guardare al futuro perché con la sua prepotenza schiaccia i più poveri. E’ una forma di potenza, sostenuta dal sospetto e dall’intrigo che si nutre già nei gesti quotidiani – ha continuato – se non la si combatte apertamente, a partire da ciascuno di noi, presto o tardi rende complici e distrugge l’esistenza”. Monsignor Fragnelli ha invitato anche a “non smettere di ascoltare il pianto di tutte le persone innocenti” citando come esempio l’agente di Polizia Penitenziaria Giuseppe Montalto ucciso il 23 dicembre del 1995 dalla mafia nella frazione trapanese di Palma. “Vi auguro - ha detto in conclusione ai detenuti - che alla scadenza giudiziaria della vostra pena possiate dire a voi stessi: esco non solo perché ho scontato la mia pena, esco perché sono una persona cresciuta nella mia dignità di persona, che ha incontrato Dio, che è stato perdonato e vuole perdonare”. La messa presieduta dal vescovo e concelebrata dal cappellano don Giuseppe Cacciatore è stata animata da una corale di volontari che si alternano ogni settimana alla Casa circondariale per la celebrazione eucaristica del sabato e della domenica. Accanto al vescovo come ministranti due detenuti. Uno di loro, Giosuè Di Gregorio, ha realizzato una Natività in sapone che è stata posta davanti all’altare. Un altro detenuto, il catanese Vito Cunzolo ha letto un messaggio composto insieme ad altri compagni: "Un augurio al vescovo esteso al direttore Persico, al comandante della Polizia Penitenziaria Romano, al personale, agli insegnanti e ai volontari e alle loro famiglie. Chiediamo pace, armonia, serenità e... non guasterebbe un po’ di libertà. Auguro a tutti che questo Natale ci porti il dono del cambiamento interiore”. Sull'invito al perdono fatto dal vescovo il direttore del carcere, Renato Persico ha commentato: “Portiamolo oltre: facciamolo diventare impegno attivo per migliorare le condizioni di detenzione. La chiusura di due reparti di questa Casa circondariale, che dovranno essere ristrutturati per garantire spazi idonei ad una detenzione dignitosa e il calo del numero dei detenuti – ha affermato - sono elementi che vanno in questa direzione. Come i momenti di festa vissuti con le famiglie dei detenuti: spesso mogli e figli dei detenuti sono vittime incolpevoli”. [metaslider id=82553]

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