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Armi illegali dalla Polonia, denunciato un uomo nel Trapanese [VIDEO] - Trapani Oggi

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Armi illegali dalla Polonia, denunciato un uomo nel Trapanese [VIDEO]

18 Giugno 2018 18:37, di Ornella Fulco
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Vasta operazione della Polizia contro un traffico di armi online, nell'ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Enna. Gli investigatori di 48...

Vasta operazione della Polizia contro un traffico di armi online, nell'ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Enna. Gli investigatori di 48 Squadre Mobili, tra cui quella di Trapani, coordinati dal Servizio Centrale Operativo, hanno effettuato decine di perquisizioni in diverse località della Penisola indagando 78 persone con l'accusa di acquisto di armi per corrispondenza e detenzione illegale di armi comuni da sparo e armi clandestine. Nell’ambito dell’operazione, la Squadra Mobile di Trapani ha eseguito una perquisizione a San Vito Lo Capo a carico di un soggetto che aveva acquistato on line una carabina ad aria compressa avente potenza superiore a quella consentita. L’uomo è stato denunciato a piede libero. Le indagini erano partite nel settembre 2016 quando gli uomini della Squadra Mobile e della Sezione Polizia Postale e delle Telecomunicazioni di Enna, hanno acquisito la notizia che un soggetto, residente nella provincia ennese, aveva acquistato svariati prodotti da negozi on-line fornendo dati di pagamento di carte di credito rivelatesi clonate. In quella occasione gli investigatori avevano predisposto un'attività mirata ad intercettare parte della merce nella cittadina di Centuripe e avevano sorpreso un uomo che ritirava dall’addetto della società di trasporti il pacco contenente la merce oggetto della denuncia di un commerciante. Nella sua abitazione era stata trovata altra merce di apparente provenienza illecita, per lo più acquistata on line, tra cui un fucile ad aria compressa di fabbricazione turca, calibro 22 (5,5 mm), completo di munizionamento e un cannocchiale di precisione per fucile acquistati da una società con sede in Polonia. L'arma risultava avere potenza pari a 27 joule, pertanto astrattamente non di libera vendita e clandestina perché mancante dei requisiti previsti dalla legge per la sua introduzione nel territorio italiano. L’uomo era stato arrestato per ricettazione di merce provento di truffa, detenzione di arma clandestina e ricettazione della stessa arma. Nel prosieguo dell’attività di indagine, tesa a risalire alle modalità di introduzione dell’arma nel territorio nazionale, la Procura della Repubblica di Enna ha avanzato richiesta, con un European Investigation Order (EIO), alla Autorità giudiziaria polacca per accertare chi fossero i soggetti, residenti in Italia, che avevano acquistato le armi vietate dalla legislazione italiana. Sono state 81 le fatture di acquisto di armi da parte di persone residenti in Italia, inviate dalla Polonia, tutte identificate dalla Squadra Mobile di Enna, attraverso un complesso lavoro, svolto con la collaborazione delle altre Squadre Mobili coinvolte, di incrocio dei dati ricavabili dalle fatture con le Banche dati in uso alle forze di polizia, anche quelle contenenti dati fiscali, e gli Uffici Anagrafe dei Comuni interessati. In questo modo la Procura di Enna ha emesso un decreto di perquisizione e di sequestro con contestuale informazione di garanzia a carico degli 80 acquirenti di armi. I provvedimenti sono stati eseguiti dagli uomini delle diverse Squadre Mobili secondo la rispettiva competenza territoriale. Complessivamente, nel corso delle operazioni, sono state eseguite 78 perquisizioni, identificando oltre 90 soggetti e denunciati, a vario titolo, 78 soggetti trovati in possesso di armi illecitamente acquistate. I reati contestati sono quelli di acquisto di armi per corrispondenza, di omessa denuncia della detenzione di armi e di detenzione di arma clandestina e/o arma comune da sparo. I poliziotti hanno sequestrato 92 armi, di svariati modelli, di fabbricazione straniera e, in particolare, 80 carabine e 2 pistole ad aria compressa. Sulle armi sequestrate sono in corso accertamenti per verificare se le stesse risultino catalogate/verificate nel Catalogo nazionale Armi e appurarne, quindi, l'eventuale natura clandestina. Nell’operazione sono stati impiegati oltre 500 poliziotti su tutto il territorio nazionale

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