Banda organizzava finti matrimoni per extracomunitari.
Cinque le persone arrestate.
Cinque persone sono state arrestate dalla polizia di Stato accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'ingresso in Italia di extracomunitari. La Squadra Mobile ha condotto le indagini coordinate dalla Procura di Mesina e da Maurizio De Lucia, le quali hanno scoperto una banda con ramificazioni in diversi Stati che combinava matrimoni finti tra italiane e uomini extracomunitari, e viceversa, per consentire ai profughi di avere il permesso di soggiorno per motivi famigliari.
Due persone, ancora non identificate, erano complici dell'organizzazione criminale. Nella banda, di cui facevano parte anche due donne italiane e che era capeggiata da un uomo proveniente dal Marocco residente a Messina, ognuno faceva il suo compito.
C'era chi aveva il ruolo di individuare le finte spose, chi curava i dettagli delle nozze. Tutti i partecipanti al matrimonio finto, poi avevano il loro compenso. Gli indagati avevano la preoccupazione di far incontrare i futuri coniugi, di seguire tutta la trafila amministrativa propedeutica alla cerimonia presso i vari consolati, di reclutare falsi testimoni e trovare alloggi per simulare la coabitazione in vista dei futuri controlli .
Tutto era curato nei minimi dettagli: venivano acquistate le fedi del valore di 15-20 euro, anticipate le spese per l'acconciatura e l'abito, seguite, se necessario, le pratiche di seprazione e divorzio da matrimoni fittizi precedenti per poter riacquistare lo stato libero, date le istruzioni sul comportamento da tenere in occasione dei controlli di polizia che dovevano accertare l'effettiva convivenza della coppia.
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