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Carabinieri sequestrano beni per 6 mln di euro nei confronti di Calogero Jonn Luppino [VIDEO] - Trapani Oggi

Campobello di Mazara | Cronaca

Carabinieri sequestrano beni per 6 mln di euro nei confronti di Calogero Jonn Luppino [VIDEO]

26 Marzo 2021 06:22, di Laura Spanò
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Era rimasto coinvolto nell'operazione Mafiabet

Luppino, in passato Consigliere Comunale di Campobello di Mazara, era stato arrestato nel 2019 per associazione di tipo mafioso nel corso dell'indagine Mafiabet che aveva permesso di monitorare la rapidissima ascesa imprenditoriale di Luppino nel mondo delle scommesse e giochi on-line. Gli investigatori accertarono che Luppino dirigeva e controllava il settore economico dell’esercizio di giochi e scommesse affidando alcune delle relative agenzie ad altri associati mafiosi.

La sua ascesa era stata favorita in tutto e per tutto dagli affiliati ai mandamenti mafiosi di Castelvetrano e Mazara del Vallo che obbligavano i vari esercizi commerciali del trapanese ad installare i device delle società di Luppino, pena pesanti ritorsioni. Gli esercizi che invece accettavano il monopolio facente capo a Cosa Nostra, potevano godere della “protezione” dei mafiosi pronti a punire chi, tra la delinquenza comune, prendeva di mira quegli esercizi commerciali.

Così accadeva con un bar della provincia che aveva subito un furto proprio di macchinette per giochi gestite da società legate all’imprenditore mafioso. Cosa Nostra aveva individuato il responsabile del furto e, tramite il referente mafioso di quel luogo, aveva provveduto alla punizione del presunto reo, colpevole di aver danneggiato un esercizio che già aveva pagato la protezione dell’associazione mafiosa.

L’ascesa dell’imprenditore Luppino, era stata sovvenzionata con cessioni di denaro ad esponenti di vertice dei mandamenti mafiosi di Mazara del Vallo e Castelvetrano, tra cui familiari del latitante Matteo Messina Denaro, nonché ad esponenti apicali dell’associazione mafiosa. Gli investigatori hanno accertato che il mondo delle scommesse è l’ultimo dei business di Cosa nostra. Luppino si sentiva tanto più potente del capo mafia Messina Denaro, intercettato è stato ascoltato il suo disprezzo per il boss, “fino a quando non prendono a “questo” siamo tutti consumati … perché ti legano tutti a questo deficiente”.

Le indagini patrimoniali condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Trapani costituiscono il completamento della piĂą generale attivitĂ  di contrasto condotta dai Carabinieri, coordinati dalla Procura Distrettuale palermintana, nei confronti del potente mandamento mafioso di Castelvetrano.

Punto cruciale dell’indagine patrimoniale è rappresentato dall’evidente sperequazione tra i redditi dichiarati negli anni da Luppino, da cui è stato possibile ipotizzare l’utilizzo di mezzi e di risorse finanziarie illecite.

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