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Chiusura Base navale, la UILPA Polizia Penitenziaria scrive al ministro Bonafede

06 Giugno 2018 08:59, di Redazione
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La UILPA Polizia Penitenziaria interviene nuovamente, con una nota inviata al neo ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, per scongiurare la chiusu...

La UILPA Polizia Penitenziaria interviene nuovamente, con una nota inviata al neo ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, per scongiurare la chiusura della Base navale della Polizia Penitenziaria a Favignana. La decisione è contenuta nel decreto legislativo 19 luglio 2016 n°177 che prevede la stipula di una convenzione con la Guardia di Finanza per effettuare le traduzioni dei detenuti da e per il carcere dell'isola. "Premesso che nulla è dato conoscere di questa convenzione - si legge nella nota a firma di Gioacchino Veneziano - e che dunque non può esprimersi alcun parere sulla rispondenza delle previsioni con le effettive esigenze del servizio, questa Organizzazione sindacale, che tra i suoi dirigenti annovera ancora soggetti che antepongono l'attività operativa a quella del sindacato, conosce bene le esigenze del servizio e la mole dei servizi disimpegnati dagli equipaggi della Base navale di Favignana", sottolinea il sindacalista, "lungi dal rimanere inoperosi in porto, quando non impegnati nei prioritari compiti di traduzione, assicurano la vigilanza delle acque antistanti la Casa di Reclusione di Favignana e concorrono fattivamente alla protezione dell'Area Marina Protetta delle isole Egadi". L'esponente della UILPA Polizia Penitenziaria lamenta il "disinteresse" del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria sulla vicenda già "durante i lavori propedeutici all'adozione della legge di riordino delle forze di polizia e, prima ancora, allorché si decise la chiusura delle squadre nautiche delle altre FF.PP. a favore dell'accentramento delle competenze a favore della Guardia di Finanza". Secondo Veneziano "in quella occasione sono state colpevolmente associate basi navali sorte per esigenze diverse, che non esitiamo a definire come marchette al potente di turno, a quelle che, come nel caso in esame, svolgevano e svolgono una funzione operativa insopprimibile e necessaria al sistema. Probabilmente - prosegue il sindacalista - chi si è seduto a quel tavolo interministeriale, non operando sul campo, non ha compreso la portata dei cambiamenti in atto, sottovalutandone le conseguenze: infatti, scandalosamente, si è scelto di far sedere ai tavoli di concertazione non già ufficiali del disciolto Corpo degli Agenti di Custodia, o funzionari di Polizia Penitenziaria ben informati della vicenda ma soggetti che, alla prova dei fatti, si sono dimostrati non all'altezza, considerate le difficoltà che i colleghi della Polizia Penitenziaria, con il trasporto tramite mezzi di linea (aliscafi e motonavi), hanno incontrato e incontreranno se la Base navale chiuderà. L’unica società che effettua le tratte risulta essere la compagnia di navigazione privata Liberty Lines, che a quanto dato conoscere, non consente l’imbarco di personale in uniforme e armato". Al Guardasigilli la UILPA Polizia Penitenziaria lamenta chiede di "intimare alla Direzione Generale del Personale del DAP di sospendere qualsivoglia procedura propedeutica alla chiusura della Base navale e, al contrario, come scritto nell’art. 21 del "Contratto di Governo” per superare la legge Madia, emendando il decreto legislativo 19 luglio 2016 n°177 nella parte in cui è stata prevista la soppressione della Base navale della Polizia Penitenziaria di Favignana e ripristinandone la piena funzione ed operatività".

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