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Trapani | Cronaca

E' morto Momò Calascibetta. Era affetto dal virus West Nile

03 Ottobre 2022 07:41, di Redazione
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Era ricoverato da agosto all'ospedale San Antonio Abate di Trapani

E' deceduto nel reparto di terapia intensiva all'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani, il pittore  Momò Calascibetta, artista palermitano, aveva 73 anni dopo due mesi di agonia a causa del virus West Nile, la febbre del Nilo Occidentale.

L'annuncio della morte è stato dato dai familiari del pittore in un post sulla pagina Facebook dell'artista attribuendo il messaggio allo stesso Calascibetta come suo ultimo saluto.

"Sono stati due mesi difficili -  si legge nel messaggio - ad agosto una zanzara mi ha messo fuori combattimento. In principio non avevo collegato il mio malessere con la puntura di zanzara. Pensavo fosse covid, magari di una nuova variante, non riconosciuta dai tamponi, ma niente: pur prendendo i farmaci del caso, la febbre non passava e la stanchezza aumentava".

"All’improvviso ho perso conoscenza - si legge ancora nel post - , mi sono ritrovato in ospedale, con mia moglie e mio figlio al mio fianco. Avrei voluto dire loro tante cose, ma non potevo parlare. Potevo solo comunicare con gli occhi quanto volessi loro bene. Stavo combattendo la mia battaglia più difficile, contro un nemico ignoto. I medici non sapevano di che cosa si trattasse. Si limitavano a farmi trasfusioni e ad aiutarmi nella respirazione. Doveva essere qualcosa di grave, ma io volevo vivere. Volevo continuare a dipingere, continuare a raccontare al mondo la mia storia. Sentivo vicino l’amore di Enza e Filippo e degli amici più cari, che chiamavano ogni giorno. Non potevo mollare. Infine è arrivata la diagnosi. Ero il primo caso siciliano di Febbre del Nilo Occidentale".

"All’ospedale le hanno provate tutte - si legge ancora - , ma non c’è stato verso. Sono volato via e scoprirò altre cose. Vi scrivo ora, prendendo in prestito le mani di Enza, di Filippo, di Andrea e degli amici più cari, per dirvi che non sono morto. Il mio corpo è morto, è cenere, la stessa cenere che mi sono divertito a spargere sul capo mio e di tante altre persone, ma il mio spirito è vivo. Ogni qual volta un mio dipinto vi strapperà una lacrima, un sorriso, una risata amara, io sarò lì con voi. Non ho alcuna intenzione di lasciarvi. Ci sono tante cose che ho ancora da fare: due mostre pronte, un catalogo, una Momografia… Certo non potrò essere fisicamente presente, ma in spirito, ve lo prometto, ci sarò. Questo non è addio, solo un arrivederci. La vita è bellissima, e gli artisti non muoiono mai".

L'estremo saluto è previsto mercoledì 5 ottobre, dalle 11 nella sua casa di Marsala.

Calascibetta che viveva in contrada Cutusio a Marsala, è morto venerdì presso l'ospedale Sant'Antonio Abate di Trapani dov'era ricoverato da Ferragosto. Per lui non c'è stato nulla da fare. A Ferragosto l'uomo era stato ricoverato per un'insufficienza respiratoria. Poi si è aggravato ed è finito in terapia intensiva. Si trattava del primo caso in Sicilia. 

Il virus viene trasmesso all'uomo da zanzare infette. In queste settimane, dopo aver rilevato il caso, l'Asp di Trapani ha disposto controlli sugli allevamenti che insistono nel raggio di tre chilometri dall'abitazione dell'uomo. “La sorveglianza epidemiologica sugli allevamenti domestici nel territorio di Marsala e le relative analisi dell'Istituto Zooprofilattico di Palermo hanno riscontrato la presenza di positività anticorpale al virus West Niles su più animali: al momento due cavalli, un cane domestico e un avicolo rurale. I campioni, così come previsto dalle linee guida, saranno sottoposti ad ulteriore conferma presso il laboratorio di riferimento nazionale. Inoltre in un piccolo allevamento equino nel distretto di Alcamo, sono comparsi lievi sintomi di malattia sospetta per West Nile in un cavallo che pertanto è stato sottoposto ad accertamenti sierologici, e nel contempo, come prevede la norma in questi casi, è stato dichiarato lo stato di sospetto focolaio epidemico nell’allevamento in questione".

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