Indagine "Mare Monstrum": Ettore Morace risponde ai magistrati
Oltre tre quattro ore davanti al gip Marco Gaeta, stamane, per Ettore Morace, l'armatore arrestato venerdì scorso dai Carabinieri con l’accusa di corr...
Oltre tre quattro ore davanti al gip Marco Gaeta, stamane, per Ettore Morace, l'armatore arrestato venerdì scorso dai Carabinieri con l’accusa di corruzione nell'ambito dell'indagine della Procura di Palermo. Secondo i magistrati avrebbe stretto una rete di rapporti, come il deputato Girolamo Fazio, finito ai domiciliari con la stessa accusa, l’ex sottosegretaria alle Infrastrutture Simona Vicari, che gli avrebbero consentito di condizionare le decisioni degli uffici regionali sui collegamenti marittimi con le isole minori. Ettore Morace era assistito dall'avvocato Giovanni Di Benedetto ha risposto alle domande del gip e del pm Luca Battinieri, "fornendo - ha detto il suo legale - le spiegazioni necessarie a chiarire la vicenda". Intanto è stata confermata la notizia che anche l'armatore messinese Vincenzo Franza è indagato, insieme a Giuseppe La Cava, presidente della Società Navigazione Generale Italiana, per concorso in corruzione. Sarebbe stato proprio quest'ultimo ad incaricare il sottufficiale dei Carabinieri Orazio Gisabella di raccogliere notizie ai danni dei Morace. Gisabella, che in cambio avrebbe ottenuto l'assunzione della figlia alla Caronte&Tourist dei Franza, ha prestato servizio prima al Ros e poi al Nucleo Tutela Patrimonio Artistico. Il dossier doveva arrivare, tramite esposti anonimi, alle Procure di Perugia e Palermo. Secondo gli inquirenti, La Cava e Franza avrebbero cercato di danneggiare Morace, temendo un rafforzamento della loro leadership nel settore dei trasporti marittimi. Sulla vicenda la società navale ha voluto fornire alcune precisazioni: "Mai come in quest’occasione, per il gruppo Caronte&Tourist, l’auspicio che la giustizia faccia il suo corso presto e bene è tutt’altro che rituale e formale - si legge in una nota - . Sembrerebbe infatti emergere, dalle conversazioni intercettate e dalla ricostruzione che ne è conseguita, un rapporto tra i vertici di C&T e quelli di Liberty Lines e, in particolare tra Vincenzo Franza ed Ettore Morace, di concorrenza feroce e astiosa ma chi conosce la storia personale e professionale dei due imprenditori e delle loro famiglie sa bene, invece, che una tale concorrenza non ha alcun motivo di essere, trattandosi di una ultra ventennale relazione di amicizia, di stima e rispetto reciproci nata ai tempi del salvataggio della Rodriquez negli anni ‘90 e consolidata con l’acquisizione congiunta di Siremar nel 2014, ferme restando le legittime e naturali - più o meno contingenti - diversità di strategie imprenditoriali dettate dalla differenza dei rispettivi business: è noto che i Morace si occupano prevalentemente di trasporto passeggeri su aliscafi, e i Franza di traghettamento di autoveicoli con navi. Ne consegue che quanto poi ricostruito in termini di dossieraggio - ove mai dovesse accertarsene la veridicità - sarebbe esclusivamente conseguenza di comportamenti dettati da ragioni personali tenuti, peraltro, da un terzo che, pur se socio storico di C&T, ha una storia imprenditoriale anche autonoma".
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