Marsala. Per Pietro Centonze arriva la confisca dei beni da 3 milioni [VIDEO]
Il provvedimento è arrivato stamane
Personale della Guardia di Finanza in forza al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Trapani e della Polizia di Stato in servizio presso la Divisione Anticrimine della Questura di Trapani nei giorni scorsi ha dato esecuzione - in Marsala - al decreto di confisca n.43/2020 R.M.P. emesso dal Tribunale di Trapani - Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di CENTONZE Pietro cl. 69, ex sorvegliato speciale della P.S. e giĂ destinatario di un provvedimento di sequestro preventivo emesso dalla medesima A.G. nel febbraio del 2017.
L’esecuzione del provvedimento ablativo costituisce l’epilogo di una serie di attività info-investigative di carattere patrimoniale esperite congiuntamente da personale della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza che hanno consentito di ricondurre al predetto CENTONZE la disponibilità di un rilevante patrimonio immobiliare, mobiliare e societario che nell’ambito nella misura di prevenzione a suo tempo applicata non può che ascriversi al provento dei traffici illeciti in cui il predetto è rimasto coinvolto negli ultimi anni.
 Il “curriculum” criminale del CENTONZE è infatti caratterizzatoi da numerosi e significativi contributi finalizzati ad agevolare l’organizzazione criminale denominata “Cosa Nostra“, tra cui spicca il favoreggiamento alla latitanza dei due germani AMATO Giacomo e Tommaso, noti boss mafiosi della famiglia di Marsala, nonché il ruolo di prestanome nell’impresa “Caffé del Franco di CENTONZE Pietro e LOMBARDO Francesco s.n.c.“ svolto sempre nell’interesse della famiglia mafiosa di Marsala. Per tali fatti nel 2005 il CENTONZE ha riportato la condanna a 2 anni e 6 mesi di reclusione.
Anche successivamente a tali fatti il CENTONZE non ha mai abdicato al proprio ruolo, fungendo per conto della consorteria mafiosa di Marsala da punto di contatto con la famiglia mafiosa di Castelvetrano; prova ne è il più recente coinvolgimento, unitamente al cugino CENTONZE Domenico cl.75, nel duplice omicidio di due cittadini tunisini avvenuto a Marsala nel giugno del 2015.
Nonostante per tale reato siano stati assolti entrambi - in secondo grado - dalla Corte d’Appello di Palermo dopo la condanna a 20 anni da parte del Tribunale di Marsala, i due cugini CENTONZE sono stati ritenuti soggetti portatori di un elevato grado di pericolosità sociale, tant’è che il locale Tribunale - Sezione M.P. - ha irrogato ad entrambi la sorveglianza speciale della P.S. con obbligo di soggiorno, mentre per il solo CENTONZE Pietro ha disposto anche la confisca di n.16 beni immobili (abitazioni e terreni agricoli), n.4 beni mobili registrati (auto e moto), n.4 società (gerenti, tra l’altro, due bar, due rivendite di tabacchi ed un’attività d’intrattenimento) e n.14 tra conti correnti e rapporti bancari di varia natura, per un valore complessivo pari a circa 3 milioni di euro.
© Riproduzione riservata
Dello stesso argomento
Mafia: sindaco di Cinisi. "Arresto Badalamenti? Non bisogna abbassare la guardia"
Castellammare del Golfo. Casa degli orrori, pena ridotta per una imputata
"Ermes 2”, confermate le condanne
Erice, in Giunta entrano Cosentino e Di Marco
Dia. Confiscati i beni a Gaspare Como, cognato di Matteo Messina Denaro
Operazione "Cutrara". Il sindaco Nicola Rizzo, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa
Campobello di Mazara. Si finge cieco, ma guida senza difficoltà. Scoperto dai carabinieri [VIDEO]
Approvato il Piano triennale delle opere pubbliche 2020-2022
I più visti
Paceco. Sequestrata attività commerciale di proprietà di Carmelo Salerno
Voleva farla finita, salvato dagli agenti della Volante di Trapani
Trapani. Era morta da due mesi rinvenuta in casa stamane
L'FC Trapani 1905 è di Valerio Antonini. Domani la firma anche per l'acquisizione del Basket [VIDEO]
Allarme bomba dietro la fontana del Tritone