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Operazione "Cutrara". Il sindaco Nicola Rizzo, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa - Trapani Oggi

Castellammare del Golfo | Cronaca

Operazione "Cutrara". Il sindaco Nicola Rizzo, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa

18 Giugno 2020 12:29, di Laura Spanò
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Si parla di più circostanze in cui si sarebbe messo a disposizione di Domingo, dialogando con lui direttamente o attraverso terze persone.

Ci sarebbe un incontro e la richiesta di un favore per trovare un immobile da adibire a casa di riposo per anziani, attività che stava a cuore a un amico (incensurato) del capocosca don Ciccio Domingo, dietro l'avviso di garanzia notificato nell'ambito dell'operazione antimafia "Cutrara" al sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Rizzo, che ieri è stato sentito in Procura a Palermo.

Gli 007 dei carabinieri infatti hanno videoripreso Rizzo che incontra il capomafia del paese, a casa del padre della propria compagna, e come scrive il Giornale di Sicilia oggi in edicola, caso strano dimentica il telefonino a casa. Nicola Rizzo dice di non sapere che da Francesco Ancona ci sarebbe stato Francesco Domingo. E però, oltre a non avere in quel momento il cellulare (cosa che avrebbe evitato possibili intercettazioni col Trojan e il tracciamento della posizione), l’incontro col boss non fu rifiutato né poi denunciato.

Rizzo è stato sentito ieri per circa un’ora e mezza dai pm della Dda di Palermo e alla fine, in compagnia dei suoi legali Giacomo Frazzitta e Roberta Tranchida, ha detto di avere chiarito «in maniera dettagliata la sua posizione». La vicenda, venuta fuori nel corso dell’inchiesta Cutrara viene considerata tutt’altro che marginale, come hanno sostenuto ieri i legali dell’indagato. Rizzo non rifiutò di cooperare col capomafia: avrebbe anzi esplorato la possibilità di dare un seguito a quella richiesta e i pm stanno cercando di capire se addirittura dando un immobile del Comune, magari confiscato per mafia.

Ai magistrati il sindaco avrebbe confermato di essere perfettamente consapevole di chi avesse davanti. L’incontro non sarebbe stato rifiutato perché il sindaco crederebbe «nel sociale»: e poi Domingo, secondo le spiegazioni dell’indagato ai pm, era una persona che aveva pagato il proprio debito con la giustizia. Gli investigatori non credono alla casualità dell’incontro: Domingo sarebbe stato, sì, solito frequentare casa del suocero di Rizzo, ma la ricostruzione dei movimenti di quel giorno, fatta dai militari con video e fotografie, vede Domingo entrare a casa di Ancona: dopo pochi minuti arriva Rizzo. Dopo circa mezz’ora prima va via il boss poi il sindaco. «Non ci sono contatti - ha aggiunto l’avvocato Frazzitta - diretti ad agevolare chicchessia».

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